L’operazione contro il clan Inzerillo e le minacce al cronista Salvo Palazzolo: la solidarietà dell’Ordine dei giornalisti

PALERMO – Solidarietà dall’Ordine dei giornalisti (Odg) per le minacce ai danni di Salvo Palazzolo, cronista palermitano, da parte del boss Benedetto Gabriele Militello, uno degli arrestati dell’operazione “New connection”, che ha svelato il forte legame instaurato tra Cosa Nostra palermitana e la criminalità organizzata statunitense.

In una delle intercettazioni finite nelle mani delle forze dell’ordine, ve ne sarebbe una diretta contro il giornalista del quotidiano “La Repubblica”. Palazzolo, infatti, si era recentemente recato nel negozio di Francesco Inzerillo per chiedere dei suoi contatti con un altro esponente delle cosche mafiose locali, Settimo Mineo, che il fratello del capomafia Salvatore Inzerillo (ucciso nel 1981), però, negava di conoscere.

“Due colpi di mazzuolo gli avrei dato… Due colpi di legno”, si ascolta nella conversazione dell’arrestato, che aveva considerato l’atto del giornalista uno “sgarbo” da vendicare.

La vicenda ha scatenato l’indignazione dei massimi rappresentanti dell’Odg (a livello regionale e nazionale) che hanno voluto esprimere la propria vicinanza al cronista palermitano.

“L’Ordine dei giornalisti di Sicilia esprime la propria preoccupazione per le ‘attenzioni’ mostrate dal clan degli Inzerillo nei confronti di Salvo Palazzolo, il giornalista di Repubblica che al ritorno degli ‘scappati’, al loro tesoro e alle loro nuove attività in Sicilia ha dedicato numerose e puntuali inchieste. Il coraggio di Salvo Palazzolo, la sua determinazione nel porre le domande, nel fare bene il suo lavoro recandosi nei luoghi dove le domande dei giornalisti vengono viste come una provocazione, danno fastidio ai boss. La conferma arriva dalle intercettazioni nell’ambito dell’inchiesta sul clan degli Inzerillo che ha portato all’arresto di 19 persone. C’è il capomafia preoccupato per le cose finite sui giornali: ‘Come ne parlano ieri non ne hanno mai parlato’. E c’è un altro uomo vicino al clan che nei giorni successivi al blitz ‘Cupola 2.0’, ai primi di dicembre, mostra intenti punitivi contro Palazzolo al quale avrebbe voluto dare due colpi di mazzuolo per essersi messo in testa di intervistare Tommaso Inzerillo e avere fatto domande sul boss Settimo Mineo. L’Ordine dei giornalisti di Sicilia nel ribadire la propria vicinanza a Palazzolo, collega tra i più esperti di mafia e più volte raggiunto da minacce per la scrupolosità del suo lavoro, certo che non si lascerà intimidire ma che continuerà con rinnovata determinazione a porre le domande scomode nel rispetto del diritto dei lettori di essere correttamente informati, chiede alle autorità competenti di prendere ogni misura necessaria per consentire al collega di poter continuare a lavorare in condizioni di sicurezza: questo il comunicato ufficiale dell’Odg siciliano a favore del collega minacciato.

Parole altrettanto forti quelle di Carlo Verna, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti: “Piena solidarietà a Salvo Palazzolo ancora una volta oggetto di serie minacce mafiose per il suo accurato lavoro di giornalista che racconta la verità dei fatti. Chi fa informazione professionale continuerà a svolgere il proprio mestiere senza farsi intimidire né censurare o imbavagliare. Auspichiamo un rapido intervento della magistratura e delle forze dell’ordine per stroncare questo ennesimo tentativo di colpire un cronista”.

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