PALERMO – L’operazione “Resilienza“, che ha portato al provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti di 20 indagati, facenti parte del mandamento mafioso di Palermo Porta Nuova e, in particolare, sulla famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, ha tra i tanti commercianti che hanno denunciato, un eroe di quelli che fa “caciara“, ma che già in passato si era distinto per il suo coraggio di andare a parlare faccia a faccia con i boss che gli chiedevano il pizzo e denunciare il tutto registrando con telecamera nascosta le conversazioni.
Giuseppe Piraino, 50 anni, ha ripetuto il suo gesto con uno degli arrestati della sopracitata operazione. Il 28 maggio scorso, infatti, un esattore del clan di Borgo Vecchio si sarebbe presentato all’interno di un cantiere dell’imprenditore, in via Emerico Amari, per chiedere a un dipendente dei soldi. Tale esattore sarebbe Salvatore Guarino, arrestato questa notte dai carabinieri.
Piraino, dopo quanto fatto due anni fa nei confronti di Luigi Marino, che gli aveva chiesto i soldi della “messa a posto“, ha ripreso con la telecamera del suo telefonino anche Guarino. Nel video si vede l’estorsore che chiede all’imprenditore “500 euro per la festa“. Piraino, che da anni lotta contro la mafia e invita tutti gli imprenditori a non piegarsi a pagare il pizzo, ha ovviamente rifiutato la richiesta e ha rincarato la dose.
Dopo il netto rifiuto, infatti, ha mostrato all’esattore delle foto ritraenti Falcone e Borsellino, accompagnate da una lista con tutte le vittime di Cosa Nostra. “Queste sono tutte le vittime della mafia. Si tenga questo foglio, così studia. Si deve vergognare a chiedere il pizzo“. Guarino ha ovviamente negato di chiedere il pizzo, confermando di stare chiedendo dei “soldi per la festa“. “Gliela faccio vedere io la festa“, la promessa di Piraino, che ha consegnato le immagini ai carabinieri, i quali hanno arrestato, tra i tanti, anche Salvatore Guarino.
Fonte immagine Facebook – Giuseppe Piraino