ALTAVILLA MILICIA – Nessun pentimento da parte di Giovanni Barreca e dei due complici, accusati della strage di Altavilla Milicia (Palermo).
“Abbiamo fatto solo del bene“, avrebbero detto agli investigatori durante l’interrogatorio di domenica scorsa, rivendicando il folle gesto.
L’avvocato della coppia affermerebbe però che i due – Sabrina Fina e Massimo Carandente – non si sarebbero mai sottoposti a nessun interrogatorio: “Sono confusi e si professano innocenti“.
Cosa c’è dietro la strage
Pare che il triplice omicidio fosse pianificato da tempo, nei minimi particolari, con un obiettivo ben preciso: liberare la casa dal demonio.
Sarebbe stato Barreca a contattare la coppia, conosciuta durante incontri di preghiera in una chiesa evangelica. Avrebbe chiesto loro aiuto per liberarsi dalla presenza di Satana che “si era impossessato della donna e dei due ragazzini“.
Fina e Carandente, i cui profili social “straripano” di post a sfondo religioso.
La testimonianza del fratello di Antonella
Ha raccontato ciò che sapeva Calogero Salamone, fratello della vittima 42enne: “Mia sorella mi ha detto che queste due persone sono entrate nella loro famiglia. Gli dicevano che i demoni erano dentro mia sorella e mio nipote e praticamente dovevano essere bruciati e sepolti“.
Le parole del dirigente scolastico Maria Rita Chises
In riferimento all’omicidio dei due figli, si è espresso il dirigente scolastico Maria Rita Chises del liceo artistico di Bagheria “Renato Guttuso“, frequentato da Kevin: “Erano seguiti a casa. La mamma veniva spesso. Adesso dobbiamo sostenere la ragazza e i compagni che sono distrutti“.
“Gli insegnanti dopo alcuni giorni avevano chiamato a casa – aggiunge la dirigente – e i due alunni avevano detto che stavano male“.
“Con l’influenza di questo periodo non ci siamo allarmati. Del resto i ragazzi hanno sempre frequentato regolarmente e con buoni risultati“.