PALERMO – Sergio Palmeri, ex primario dell’Ospedale Civico di Palermo, non falsificò la cartella clinica per coprire l’errore che nel 2011 costò la vita a Valeria Lembo, giovane madre di 34 anni.
Lo ha stabilito la Corte d’Appello di Palermo, che ha assolto l’imputato dal reato di falso ideologico, per il quale era stato condannato in primo grado a un anno e mezzo di reclusione.
Sergio Palmieri assolto
Palmeri resta comunque condannato in via definitiva a tre anni per omicidio colposo. La vicenda risale al 2011, quando a Valeria Lembo, madre di un neonato, furono iniettati 90 milligrammi di Vimblastina al posto dei previsti 9 milligrammi. Un errore gravissimo: una dose dieci volte superiore al protocollo, talmente eccessiva da richiedere l’uso di una flebo al posto della consueta siringa.
Un’anomalia che nessuno fermò, portando alla morte della paziente.
La nuova decisione della Corte
La sentenza d’appello ha dunque escluso che Palmeri abbia cercato di alterare o falsificare documenti clinici per mascherare l’accaduto. È stato difeso dagli avvocati Michele De Stefani e Vittorio Manes.