PALERMO – I finanzieri del comando provinciale di Palermo, nell’ambito dei controlli svolti nell’area metropolitana del capoluogo siciliano, per la prevenzione e la repressione dei traffici illeciti, hanno arrestato un palermitano incensurato e sequestrato un chilo e mezzo di cocaina, involucri sottovuoto, 500 dosi già confezionate di crack e 100 dosi di cocaina.
Nelle scorse settimane, i finanzieri hanno intensificato l’attività di contrasto della diffusione del crack, la cosiddetta “droga dei poveri”, anche in considerazione del sempre più crescente e preoccupante fenomeno del consumo di quest’ultimo, soprattutto tra i giovanissimi.
L’attività così avviata ha consentito di individuare un soggetto che, sebbene incensurato, sembrava aver messo in piedi una fiorente attività di produzione e spaccio di sostanze stupefacenti all’interno della propria abitazione, sfruttando la strategica ubicazione della stessa perché sita in un vicolo stretto del quartiere Noce e, pertanto, di difficile monitoraggio.
Infatti, l’uomo, approfittando della favorevole posizione del proprio appartamento, all’interno del quale procedeva principalmente alla produzione del crack e al confezionamento di piccole dosi di cocaina, aveva trasformato il balcone della propria abitazione in una vera e propria “piazza di spaccio”.
In particolare, le dosi di crack e cocaina, dopo un breve contatto telefonico, venivano lanciate dal balcone ai vari clienti o pusher che lì sotto si posizionavano. Tale modalità consentiva al sospettato di evitare contatti diretti o incontri con gli acquirenti, garantendogli di ridurre al massimo il rischio di essere intercettato dalle forze dell’ordine durante le consegne.
Contestualizzato il modus operandi e appurato il consolidato e sistematico afflusso di clienti, i finanzieri sono intervenuti prima seguendo e poi controllando un acquirente che si stava allontanando dal vicolo dopo aver raccolto una dose di crack sotto il balcone.
Successivamente i militari, quando il sospettato spacciatore si accingeva a uscire dal proprio appartamento, decidevano di fermarlo e sottoporlo a controllo. Trovato in possesso di circa 1.000 euro, ritenuti verosimilmente provento dell’attività illecita, si è proceduto così a condurlo presso la propria abitazione per la successiva perquisizione.
L’esito della stessa ha confermato pienamente i sospetti sulla portata dell’attività illecita avviata dall’uomo tra le mura domestiche. Infatti, si può definire una vera e propria centrale di produzione e confezionamento di crack e dosi di cocaina, avvalorata dal ritrovamento in un armadio sito in camera da letto di alcuni panetti di cocaina e diversi contenitori in plastica con all’interno altri pezzi di cocaina parzialmente lavorati e pronti per essere trasformati in crack.
Ritrovate inoltre circa 500 dosi di crack e 100 di cocaina già confezionate in palline di cellophane e chiuse con nastro isolante di diverso colore, bianco per il crack e nero per la cocaina, nonché diversi telefoni cellulari utilizzati per i contatti con i clienti e, a conferma dell’attività di produzione di crack, bilancini di precisione, materiale da confezionamento, cucchiaini e attrezzatura necessaria e utilizzata per la trasformazione della cocaina in crack.
La vendita della sostanza sequestrata avrebbe fruttato sul mercato al dettaglio introiti per oltre 100.000 euro.
L’autorità giudiziaria ha tratto in arresto il responsabile e tradotto presso la Casa Circondariale Pagliarelli. La stessa A.G. ha convalidato il sequestro della sostanza stupefacente e del denaro contante rinvenuto.
Si tratta di uno dei più importanti sequestri di crack effettuati a Palermo e in tutta la Sicilia e soprattutto dell’individuazione di una vera e propria centrale di produzione. Come noto, infatti, il crack è una droga ricavata tramite processi chimici dalla cocaina e viene assunto inalando il fumo dopo aver surriscaldato i cristalli in pipe di vetro o ricavate da bottiglie di plastica o lattine. Trattandosi di un derivato della cocaina, il prezzo è molto più basso e per tale ragione a parità di effetti si sta particolarmente diffondendo tra i giovanissimi e tra coloro che hanno scarse possibilità economiche.
Infatti, secondo i dati della Direzione Centrale Servizi Antidroga (DCSA), i maggiori sequestri di crack si concentrano soprattutto nelle regioni del meridione e nelle aree urbane più povere.
L’importanza dell’odierno sequestro di 500 grammi di crack, il maggiore a livello locale e uno dei più significativi a livello nazionale, si evince dal fatto che, nonostante nel nostro Paese si verifichi un costante aumento di sequestri di crack – si è passati difatti dai 6 kg del 2019 ai 15 kg del 2023, ultimo dato disponibile sull’intero territorio nazionale – si tratta ad oggi non di tonnellate ma ancora di chilogrammi.
L’odierna attività ha confermato come lo spaccio di sostanze stupefacenti sia uno dei principali fattori che aumentano il degrado sociale nei quartieri più popolari della città, attirando un flusso costante di consumatori e generando tensioni tra i residenti.
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