Ispezioni per la sicurezza sul lavoro: a Palermo diminuisce la “moda” di assumere “in nero”

Ispezioni per la sicurezza sul lavoro: a Palermo diminuisce la “moda” di assumere “in nero”

PALERMO – Nell’ambito di controlli predisposti nel corrente mese di settembre dal Gruppo Carabinieri Tutela Lavoro di Palermo, il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Palermo ha effettuato, nel capoluogo siciliano e nella relativa provincia, numerosi accessi ispettivi in aziende agricole, edili, nei ristoranti, nonché attività commerciali di vario tipo e stabilimenti balneari, riscontrando, nella maggior parte dei casi, irregolarità di natura amministrativa e/o penale.

Le ispezioni a Palermo in materia di sicurezza sul lavoro

Nel primi 15 giorni di settembre, su 21 attività ispettive avviate, infatti, sono state riscontrate violazioni riguardanti la sicurezza nei luoghi di lavoro (mancata predisposizione del documento valutazione rischi o del piano operativo di sicurezza nei cantieri, mancata nomina del responsabile del servizio di protezione e prevenzione, mancata formazione e informazione dei lavoratori, mancata individuazione degli addetti alle emergenze antincendio e primo soccorso, omessa sorveglianza sanitaria nei confronti dei lavoratori etc…) e l’utilizzo di impianti di videosorveglianza per il controllo dei lavoratori a distanza privi della prevista autorizzazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro.

L’esito delle verifiche

Nel complesso, si è provveduto a:

  • identificare 109 lavoratori di cui nr. 13 risultati sprovvisti di contratto di assunzione;
  • adottare 9 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale ai sensi dell’art. 14 del d.lgs. 81/2008 nei confronti di altrettante aziende per aver impiegato personale in nero nella misura pari o superiore al 10% di quello effettivamente presente sul luogo di lavoro o per gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • comminare sanzioni amministrative pari a € 82.704,30.
  • contestare ammende pari a € 110.689,72.

Sempre meno lavoratori “in nero”

Dall’attività ispettiva messa in atto (e dai relativi risultati) emerge una maggiore sensibilità dei datori di lavoro a impiegare lavoratori che siano effettivamente assunti con un regolare contratto (la percentuale dei lavoratoriin nero”, infatti, è appena il 10% dei lavoratori complessivamente controllati, dato moderatamente positivo rispetto al trend del più recente passato ma, di contro, tale attenzione non viene ancora riservata alla sicurezza nei luoghi di lavoro).