PALERMO – Si indaga a Palermo su una truffa internazionale con finti investimenti in criptovalute. Al momento si contano 9 indagati.
Le operazioni illegali dell’organizzazione criminale coinvolta partivano da un call center, i cui operatori erano addetti a contattare gli investitori facendo credere in concreti guadagni elevati con i bitcoin.
I truffatori hanno anche sviluppato un’app con cui le vittime potevano monitorare, o almeno così credevano, i loro investimenti: una mossa per acquisire fiducia e credibilità.
Dopo che il cliente versava una somma iniziale di denaro, i malviventi – che sostenevano di avere problemi bancari – consigliavano ai clienti di spostare i fondi su conti esteri, suggerendo in particolare di fare riferimento a Malta e chiedendo ulteriori versamenti.
Probabile che i criminali siano stati affiancati, durante le operazioni di “raggiro”, da esperti informatici. La loro presenza sarebbe stata fondamentale per creare software che agli occhi delle vittime apparissero affidabili.
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