Influenza A: primo caso in Sicilia a Palermo

Influenza A: primo caso in Sicilia a Palermo

PALERMO – Cambia il tempo ed anche le opportunità ed i comportamenti. Se fino alla scorsa domenica, il pensiero comune era quello di trovare del tempo per andare a godere ancora di un po’ di mare e scattare qualche foto in costume, adesso è: Cosa indossare per prevenire il freddo?”.

Sembra infatti che l’autunno sia sopraggiunto anche in Sicilia. Questo annuncia l’inverno per alcuni tanto amato, mentre per altri disprezzato.

Sta di fatto che il brusco cambio di temperature, da sempre, porta ad una conseguenza che coinvolge tutti volenti o nolenti: l’influenza di stagione.

Puntuale come un’orologio svizzero (ad essere precisi quest’anno anche un po’ in anticipo), arriva il raffreddore e tutto ciò che ne consegue pronto a farci compagnia.

Infatti se in genere i primi casi si registrano a partire da novembre, già in Sicilia il primo caso è stato riscontrato su un paziente ricoverato all’Ismett (Centro trapianti) di Palermo. Si tratta di influenza A e dovuta al virus (AH1N1) responsabile della comune influenza stagionale.

Stando alle ultime statistiche, pare che durante la prossima settimana più di 4 milioni di italiani saranno alle prese coi sintomi di questo nuovo ceppo influenzale.

Oltre all’influenza A esiste anche la B e la C. Il tipo A è la più comune e diffusa nell’uomo e responsabile dei casi più aggressivi.

Il contagio avviene mediante contatti umani in luoghi affollati (caserme, scuole, ospedali, autobus, cinema, ristoranti, locali pubblici), per via aerea.

Per tale ragione non bisogna cedere ad inutili allarmismi ma adottare delle giuste pratiche di prevenzione come frequenti lavaggi di mani, areazione dei luoghi chiusi perché il contagio avviene per via aerea tramite le goccioline di saliva disperse nell’aria e ciò impone un’attenta pratica igienica.

I bambini sono più contagiosi e sottoposti al rischio di contagio: per questo è bene far fare loro cautela, soprattutto durante i primi giorni della malattia.

La prevenzione tramite vaccinazione è considerata come unico rimedio. Di anno in anno (non funziona su tutti i ceppi, ma sul ceppo specifico per cui è stato preparato), il SSN (Sistema Sanitario Nazionale) somministra gratuitamente il vaccino agli ultrasessantacinquenni ed ai pazienti ed al personale a rischio.

Quindi i soggetti a cui è consigliato l’uso del vaccino sono gli anziani, i pazienti a rischio perché debilitati da altre malattie ed il personale a rischio perché a contatto con pazienti con fonti di contagio (medici, personale parasanitario, insegnanti ecc.).

Comunque il vaccino è in vendita nelle farmacie e chiunque può farselo somministrare ma è consigliato in maniera specifica ad alcune categorie.

La cura non è specifica ma sintomatica, si adoperano cioè farmaci in grado di agire sui sintomi (febbre, cefalea, dolori muscolari ed astenia o mancanza di forze), quindi aspirina od acido acetilsalicilco, tachipirina o paracetamolo, vitamina c, e ricostituenti.

L’uso degli antibiotici è sconsigliato o limitato alle sole complicazioni o dietro consiglio medico.

In ultimo, il consiglio basilare è sempre quello: coprirsi bene ed evitare di stare lungo tempo in posti umidi. I fazzoletti, non scordate di comprarli! Un pacchetto in borsa potrà sempre tornare utile.