PALERMO – Il Tar accolto il ricorso di una candidata siciliana a un concorso nazionale che prevedeva il numero di 11o vice ispettori tecnici di polizia.
La vicenda della candidata siciliana
La candidata aveva già sostenuto le previste prove scritte del concorso. Dopo averle superate con successo, era passata per poter sostenere la successiva prova orale.
Ma in tutto ciò la donna si trovava all’ottavo mese di gravidanza e quindi, ritenuta non idonea a causa di un potenziale rischio di parto pretermine, e tenendo conto che uno spostamento logistico lungo come quello di un viaggio dalla Sicilia a Roma, aveva inviato una pec nella quale richiedeva di essere esaminata da remoto.
La reazione dell’amministrazione è stata di tutt’altro avviso, non dando seguito alla richiesta certificata e addirittura escludendola di conseguenza dalla data ufficiale della prova orale.
La donna non dandosi per vinta, grazie anche a un gruppo di avvocati palermitani a cui si è rivolta, ha fatto ricorso al Tar che le ha dato ragione, chiedendone la sua riconvocazione per la prova orale.
Le dichiarazioni degli avvocati Francesco Leone, Simona Fell e Raimonda Riolo
“Siamo lieti che i giudici del Tar abbiano accolto il ricorso e abbiano disposto la riconvocazione della ricorrente. La gravidanza non può e non deve essere considerata un ostacolo né lavorativo né tantomeno concorsuale, ma un diritto che va tutelato e difeso“.
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