PALERMO – È stato disposto il blocco dei beni, mobili e immobili, dei conti correnti e dei depositi bancari di Fabio Damiani, l’ex manager palermitano della sanità siciliana per il valore di un milione di euro. A deciderlo il giudice Maura Cannella della terza sezione del Tribunale civile.
L’accusa all’ex manager palermitano della sanità
Damiani era stato condannato in primo grado a sei anni e mezzo di carcere e al pagamento di un milione e 88mila euro per i danni provocati all’Asp che nel procedimento è assistito dagli avvocati Pier Carmelo Russo e Pietro Bisconti. Il manager, ex responsabile della centrale unica di committenza per gli appalti della Regione Siciliana, avrebbe pilotato, dietro il pagamento di tangenti, alcune gare bandite dall’Asp di Palermo.
Damiani era stato coinvolto nell’inchiesta “Sorella Sanità“ coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis. “Sorella” era il soprannome che gli indagati, intercettati dai finanzieri, che avevano attribuito all’ex manager. L’Asp ha presentato la richiesta di sequestro conservativo poiché aveva motivo di temere “la perdita delle garanzie patrimoniali per l’adempimento della obbligazione di pagamento e quindi del diritto di credito vantato nei confronti di Damiani poiché quest’ultimo non disponeva di alcun reddito da lavoro“.
Il giudice Maura Cannella ha dato ragione all’azienda sanitaria bloccando i beni fino a raggiungere il milione e 88mila euro dovuti.
In foto Fabio Damiani