PALERMO – In risposta all’emergenza dell’aeroporto di Catania, causata dall’incendio del Terminal A il 16 luglio scorso, la Regione Siciliana ha preso in considerazione l’utilizzo dello scalo dell’aviazione militare italiana di Sigonella.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha comunicato che ha contattato il ministro della Difesa, Guido Crosetto. L’obiettivo è discutere della situazione e ottenere il suo consenso riguardo all’utilizzo dello scalo militare. Questa soluzione è stata già adottata in passato durante un’emergenza simile causata dalla cenere vulcanica dell’Etna.
Schifani ha spiegato che ha rappresentato al ministro Crosetto il grave stato di criticità del sistema aeroportuale siciliano, causa della ridottissima attività dell’aeroporto di Fontanarossa. Dopo le opportune consultazioni, il ministro ha informato il governatore circa la possibilità di utilizzare lo scalo militare di Sigonella. Questa circostanza è già accaduta in una situazione precedente di inagibilità dell’aeroporto di Catania a causa della pioggia di polvere vulcanica.
Infine, il presidente della Regione Siciliana ha espresso il suo ringraziamento a nome dei siciliani al ministro Crosetto per la sensibilità dimostrata riguardo alla vicenda, sottolineando la serietà e l’affidabilità del governo Meloni.
È iniziato tutto intorno alle 23,30 con una nube di fumo nero che ha improvvisamente coperto l’aeroporto, scatenando inevitabilmente il panico tra i dipendenti e i passeggeri presenti al suo interno. A causa delle alte lingue di fuoco, tutti sono stati costretti a lasciare immediatamente l’edificio. L’incendio è divampato nella zona bassa dell’aerostazione, ma le cause sono ancora sconosciute e soggette a indagine.
Secondo i racconti dei testimoni presenti, sembra che inizialmente il fumo abbia avvolto la parte sinistra della struttura per poi diffondersi anche nella parte destra. Una persona presente al momento dell’accaduto ha descritto il caos che si è scatenato: tutti hanno iniziato a correre, gridare e cercare di uscire il più velocemente possibile. L’atmosfera era di paura e confusione, con gente che spingeva e piangeva.
C’era persino il timore che qualcuno potesse aver tirato fuori una pistola, tanto era l’intensità della situazione. Le grida di “fuori, fuori, fuori” si sono propagate e tutti sono stati evacuati dall’edificio. In breve tempo, una densa nube di fumo nero ha avvolto l’aeroporto, provocando anche un blackout delle luci.
Credit foto: U.S. Navy photo by Photographer’s Mate 2nd Class Damon J. Moritz
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