PALERMO – Sono passati 30 anni dalla stagione delle stragi mafiose ma ancora oggi sono tante le incertezze. È questo che sembra trapelare dalle parole di Nino Di Matteo magistrato palermitano, oggi durante l’apertura del nuovo anno giudiziario. Il presidente dell’Asso Magistrati ha tuonato su presunti mali che attualmente minano la credibilità della magistratura italiana.
In quanto componente del Csm, Di Matteo, ha tracciato delle linee d‘intervento, sottolineando che proprio dal distretto di Palermo è cominciato il suo servizio lungo 18 anni dove, dopo le stragi, è iniziata una splendida reazione da parte della comunità palermitana, definendo la città come “avamposto di libertà“, dichiarando : “Un riferimento anche sociale e culturale per quella parte di Paese che non si rassegna al predominio di metodi prevaricatori nella gestione del potere. Bisogna opporsi all’oblio – continua – all’appiattimento a logiche improntate al quieto vivere e a un formale efficientismo burocratico“.
Concludendo aggiunge : “Stiamo vivendo una profonda crisi di credibilità nella quale parte del potere politico, economico, finanziario vuole oggi approfittare per avviare un vero e proprio regolamento di conti contro quella parte di magistratura che ha inteso esercitare a 360 gradi il controllo di legalità“.
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