CAMPOFELICE DI ROCCELLA – I carabinieri della di Cefalù hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Palermo Sezione per il riesame, su richiesta della competente Direzione Distrettuale Antimafia.
Le indagini hanno fatto emergere un grave quadro indiziario in ordine ai reati di associazione mafiosa ed estorsione compiuti da una donna residente a Campofelice di Roccella.
Il provvedimento è stato emesso per via delle indagini avvenute fra il 2020 e il 2022, che ha interessato i mandamenti mafiosi di Caccamo e Trabia (con particolare riferimento alle famiglie di Cerda e Termini Imerese) e quello di San Mauro Castelverde (con riguardo alle famiglie di Campofelice di Roccella e Collesano). Il provvedimento in questione attuale invece, interessa la famiglia mafiosa di Campofelice di Roccella e costituisce l’ultimo tassello riguardo gli arresti eseguiti nel febbraio 2023.
Le investigazioni, svolte dai militari della Compagnia di Cefalù, hanno consentito di raccogliere degli indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagata, accolti nel provvedimento cautelare valutato fino alla sede di Suprema Corte di Cassazione. La donna stando alle fonti emerse, avrebbe collaborato e supportato il traffico di informazioni tra i vertici del mandamento mafioso, ed inoltre in concorso di estorsione aggravata del metodo mafioso ai danni di un imprenditore attivo nel settore delle onoranze funebri.
Si tratta di Giada Quattrocchi, 45 anni, di Campofelice di Roccella. Per Quattrocchi, che è la compagna del capomafia detenuto Pino Rizzo, la procura diretta da Maurizio de Lucia ha chiesto il carcere nei mesi scorsi, ma il gip ha rigettato l’istanza. La procura ha fatto ricorso e ha vinto prima al Riesame e ora in Cassazione.
Le indagini hanno consentito di accertare che Giada Quattrocchi avrebbe consentito lo scambio di informazioni tra i vertici del mandamento, rendendosi inoltre responsabile, in concorso, di estorsione aggravata del metodo mafioso ai danni di un imprenditore attivo nel settore delle onoranze funebri.
La donna è accusata di associazione mafiosa ed estorsione aggravata ed era stata indagata nell’operazione che, tra Caccamo, Trabia, Cerda, Termini Imerese e San Mauro Castelverde, a febbraio ha portato in carcere e ai domiciliari 13 persone.
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