Il sogno di un futuro migliore distrutto da un incidente sul lavoro, si piange il 18enne Alaenj Camarà

PALERMO – La comunità palermitana è in lutto per la scomparsa di Alaenj Camarà, giovane di origine senegalese morto in seguito a un tragico incidente sul lavoro in provincia di Palermo. 

Secondo chi lo conosceva, Alaenj era un giovane pieno di risorse, con una grande voglia di lavorare e una passione immensa per il calcio. Ogni giorno lavorava come gommista per mettere soldi da parte e poi, accantonando la stanchezza per qualche ora, si allenava con la propria squadra, l’ASD Delfini Sporting Arenella.

Sognava di poter diventare giocatore di calcio, ma il suo viaggio verso una luminosa carriera sportiva si è spezzato per una tragica fatalità lo scorso 19 novembre: secondo una prima ricostruzione, una gomma sarebbe esplosa in faccia al 18enne, per cause da accertare, e il giovane sarebbe deceduto sul colpo in seguito alle gravi ferite riportate.

I compagni della squadra di calcio, invece, hanno scelto di dire addio alla vittima condividendo il suo ultimo messaggio di incoraggiamento e affetto sui social.

L’immagine è accompagnata da alcune parole dell’ex allenatore del 18enne: “Questo è l’ultimo messaggio di un semplice ragazzo partito dal Senegal per inseguire un sogno, quello di diventare un buon giocatore e lavorare onestamente per mantenersi! Quando arrivò da noi ha subito dimostrato entusiasmo e voglia di far parte delle nostra squadra… entusiasmo, dedizione, educazione: queste le doti migliori di questo giovane diciottenne che è entrato subito nel cuore di tutti noi. La notizia della sua scomparsa mi ha sconvolto, ci ha sconvolto… Siamo increduli di fronte a notizie del genere! Per me è stato un onore essere stato il tuo mister anche se per pochi mesi, ma sono bastate poche settimane per capire che eri un ragazzo per bene! Camarà non ti dimenticherò… sei e resterei per sempre nel cuore di tutti noi e della società Delfini”.

Fonte immagine: Facebook – Giovanni Busalacchi

“Ciao Alaenj Camara, amico mio. Abbiamo percorso insieme un tragitto di vita. Ho conosciuto la tua storia, abbastanza dura e sofferta per la tua giovane età e tu hai conosciuto la mia, con le mie difficoltà camuffate di allegria. Abbiamo condiviso un pezzo di sogno, immaginando anche un futuro lavorativo insieme… quel corso di pizzaiolo ci ha fatto sognare. Sì, anche a uno come te e uno come me nessuno vietava di sognare. Ma il destino è crudele! E dopo tutte le sofferenze che mi hai raccontato, scampato alla traversata, ci hai creduto che un futuro te lo potevi creare, con l’aiuto di quella comunità che ti aveva accolto e in tutti i modi ha cercato di integrarti. Ma sei venuto a morire qui. E solo poche righe in un giornale parlano di te, anonimo fra gli anonimi. Forse nessuno al tuo Paese sa che non ci sei più e nessuno ti piange, ma io sì. Io ti piango per quell’affetto che meritavi, di cui nessuno si accorgeva e spero che adesso tu veda quella Luce che qui in terra non hai nemmeno visto. Ma una cosa voglio gridarla a tutti quei deficienti che continuano a dire ‘prima gli italiani, si fanno la crociera, hanno i migliori telefonini, prendono 45 euro al giorno’… ‘Ecco ! Come vi sentite? Ancora e sempre continuerete a dire ‘Prima gli italiani’? Camara, amico mio. Salutami Gesù. Ti abbraccio Camara e riposa in pace, quella pace che non hai avuto quaggiù. Un bacio Camara”, scrive invece l’amico Claudio.

Fonti immagine di copertina: Tuttocampo.it/Palermo Today