Gps sotto l’auto di Miccichè: “Ho presentato denuncia, spero che la Procura indaghi”

PALERMO – Un dispositivo gps è stato collocato sotto l’automobile dell’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè.

Gps sotto l’auto di Miccichè: i fatti

L’ha scoperto al suo ritorno a Palermo dai funerali di Silvio Berlusconi. Ad accorgersi della presenza dell’apparecchio è stata la scorta di Miccichè che in un primo momento aveva pensato alla presenza di una bomba.

La polizia, dopo aver controllato il veicolo, ha poi escluso la presenza di un ordigno. La conferma arriva dallo staff dell’ex presidente dell’Ars.

Il commento di Miccichè

Spero che la Procura indaghi al più presto su questo episodio. Al momento ho presentato la denuncia alla polizia, e penso che a questo punto le indagini partiranno automaticamente“, afferma Miccichè.

Sono stato in cinque governi nazionali e per venti anni sono stato al governo. Alcuni meccanismi li conosco, so come funzionano queste cose. E so pure chi lo ha fatto mettere”, dice riferendosi al gps.

Presenterò anche una interrogazione parlamentare alla Camera e al Senato perché – sottolinea – qualcuno mi pedinava, e con questo clima uno si aspetta di tutto“.

Le parole della senatrice Ternullo

Ho depositato un’interrogazione al Senato per richiedere un’indagine approfondita e immediata riguardo al recente episodio di spionaggio nei confronti del Presidente  Gianfranco Miccichè“. Lo afferma la senatrice di Forza Italia, Daniela Ternullo.

A questo punto è necessario che sia fatta chiarezza sulle circostanze di questo episodio preoccupante, che getta luce su possibili violazioni della privacy e intrusioni nella sfera politica di un esponente istituzionale. È fondamentale – continua la Senatrice – che vengano condotte indagini tempestive e approfondite per individuare i responsabili di questo atto deplorevole. È intollerabile che nella nostra democrazia gli esponenti politici siano oggetto di sorveglianza illegittima e minacce alla loro sicurezza personale“.

“Da questo punto di vista – conclude Ternullo – serve un’azione immediata e risolutiva per garantire la trasparenza, l’integrità e la sicurezza dei cittadini. Da componente della Commissione nazionale antimafia auspico che la verità venga a galla. Nel frattempo confido nell’operato delle autorità competenti per identificare i responsabili di questo atto di violazione della privacy e perseguirli secondo la legge“.