PALERMO – Una presa di coscienza e la decisione di fare un passo indietro e di collaborare. La scelta di Francesco Colletti, 49 anni, e di Filippo Salvatore Bisconti, di 58, è stata determinante nelle indagini che hanno portato all’arresto di Leandro Greco e Calogero Lo Piccolo.
Colletti e Bisconti erano stati arrestati il 4 dicembre 2018 nel corso dell’operazione “Nuova Cupola”, intervento durante il quale vennero effettuati 49 arresti. In manette anche quello che sarebbe dovuto essere il nuovo boss, il “successore” di Totò Riina: Settimo Mineo.
In seguito ai risvolti e agli interrogatori, i due hanno deciso di dare una mano alla magistratura. Innanzi tutto confermando rispettivamente la loro posizione di vertice nei mandamenti di Villabate e di Belmonte Mezzagno.
Successivamente dando ulteriori risposte affermative sulla composizione della commissione provinciale di Cosa Nostra e sulla sua organizzazione. Sono stati Colletti e Bisconti a fornire importanti informazioni per incastrare Greco e Lo Piccolo.
Oltre a questi ultimi due è stato arrestato un altro uomo che avrebbe fatto parte della nuova commissione, Giovanni Sirchia. Lui aveva il ruolo di reperire i messaggi di convocazione alla riunione e di accompagnare i partecipanti sul luogo d’incontro.
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