PALERMO – La Polizia di Stato, a distanza di pochi minuti da una rapina notturna consumata su strada, ne ha chiarito i contorni, ha rintracciato l’autore ed ha recuperato e riconsegnato il maltolto alla vittima.
Qualche notte addietro, Corso Tukory e Ballarò sono stati il perimetro entro il quale si sono mossi con disinvoltura un rapinatore ed un ricettatore palermitani, protagonisti della più classica delle rapine “mordi e fuggi” i cui guadagni finiscono sovente per alimentare il fiorente mercato “nero” cittadino.
La vicenda
Intorno alle 4, un giovane palermitano ha denunciato ad un posto di polizia del centro cittadino di avere poco prima subito una rapina su strada, in corso Tukory, ad opera di un giovane motociclista. La vittima ha asserito di essere stata avvicinata dal rapinatore con il pretesto della richiesta dell’orario, di essere stata aggredita e costretta a cedere il cellulare. Durante le concitate fasi della rapina, l’aggressore avrebbe anche tentato di colpire il malcapitato con il casco, prima di darsi alla fuga.
Il denunciante ha corredato le proprie dichiarazioni con una compiuta descrizione dell’aggressore, nonché del mezzo di locomozione da quest’ultimo usato che sono stati tempestivamente condivisi, via radio, con gli equipaggi dispiegati nella zona del centro storico. Una pattuglia dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico impegnata specificamente nei servizi di controllo volti a sanzionare le violazioni compiute da ingiustificate presenze su strada di cittadini, ha riconosciuto nella descrizione resa dalla vittima, dell’aggressore, un motociclista controllato qualche minuto prima in piazza Montalto che aveva giustificato la sua presenza in strada con la necessità di raggiungere una farmacia di turno. Del giovane, un 26enne con precedenti di polizia per reati predatori, i poliziotti avevano annotato anche il domicilio di Ballarò, nel contesto dell’autocertificazione redatta direttamente dal malvivente e consegnata ai poliziotti.
In quel domicilio di Ballarò sono piombati gli agenti, pochi minuti dopo avere appreso della rapina: all’interno è stato sorpreso il malvivente con ancora indosso gli abiti usati in corso di rapina. Dopo una iniziale fase di tentennamento, l’uomo, messo alle strette, ha ammesso le sue responsabilità ed ha raccontato di avere già “piazzato” il cellulare della vittima ad un ricettatore alla cui identità i poliziotti sono risaliti, essendo anch’egli residente a Ballarò. Anche in questo caso, la perquisizione domiciliare è andata a buon fine ed ha portato al rinvenimento del cellulare che è stato riconsegnato al legittimo proprietario. I due giovani sono stati denunciati, rispettivamente per i reati di rapina e ricettazione.