Gettò figlia appena nata nel cassonetto: dopo l’assoluzione dovranno essere risentiti i periti

PALERMO – È saltata la sentenza d’appello per Valentina Pilato, la mamma che gettò la figlia appena nata nel cassonetto dell’immondizia il 24 novembre del 2014.

Attraverso un’ordinanza, infatti, la corte d’appello di Palermo ha deciso che dovranno essere risentiti tutti i consulenti e periti che si sono espressi sull’imputata nel corso del processo di primo grado, nel quale la donna era stata assolta perché giudicata incapace di intendere e di volere.

Valentina Pilato, grazie alla decisione della corte d’Assise del capoluogo siciliano che ne dichiarò il difetto di imputabilità, è libera e sottoposta a cura psichiatrica.

A deporre è stato chiamato anche il titolare della struttura dove la donna è in cura.

Il processo fino ad oggi si è basato in gran parte sulle perizie relative alle condizioni psichiche della donna, difesa dagli avvocati Enrico Tignini e Dario Falsone.