PALERMO – Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, esponente di Fratelli d’Italia e considerato uno degli astri nascenti della politica isolana, è ufficialmente indagato per corruzione dalla Procura di Palermo.
L’accusa è legata all’assegnazione di fondi pubblici a due imprenditori, che in cambio avrebbero offerto incarichi lavorativi a collaboratori vicini al politico. Al centro dell’inchiesta due finanziamenti pubblici per un totale di 300mila euro, erogati nel 2023 a favore della Fondazione Tommaso Dragotto e della società “Punto e a Capo” di Nuccio La Ferlita, per l’organizzazione di eventi natalizi e di Capodanno.
Corruzione: indagato il Presidente dell’Ars Galvagno
Secondo l’ipotesi investigativa, in cambio dell’assegnazione dei fondi sarebbero stati garantiti incarichi professionali a due collaboratori di Galvagno. In particolare, 100mila euro sarebbero stati utilizzati per finanziare i concerti di “Un magico Natale” a Palermo e Catania, mentre altri 200mila euro sarebbero stati destinati ad altri eventi nelle festività di fine anno nel Catanese.
Tra le figure sotto esame anche Sabrina De Capitani, portavoce del presidente Ars, e Salvatore Pintaudi, addetto stampa, le cui posizioni sono ora al vaglio degli inquirenti. I magistrati stanno cercando di accertare il ruolo avuto dai collaboratori e se gli incarichi a loro affidati possano configurarsi come compensazioni illecite.
“Fondi in cambio di incarichi a collaboratori”
Galvagno era a conoscenza dell’indagine già da inizio 2024, il presidente dell’Ars aveva ricevuto un avviso di proroga delle indagini. Lo stesso Galvagno ha chiesto di essere ascoltato dalla Procura per chiarire la propria posizione: l’interrogatorio si è svolto due settimane fa.
Nei giorni scorsi è stato sentito dalla Procura, dichiarandosi totalmente estraneo ai fatti e respingendo ogni accusa. Ha affermato di non essere a conoscenza degli eventuali rapporti professionali tra i suoi collaboratori e i soggetti beneficiari dei finanziamenti.
Al momento non sono noti ulteriori dettagli sul contenuto delle dichiarazioni rese, né se la Procura stia ipotizzando ulteriori capi d’accusa. Fonti vicine all’indagine riferiscono che il fascicolo è in una fase avanzata.
L’inchiesta getta ombre su uno dei principali volti emergenti del centrodestra siciliano e rischia di avere ricadute significative sul piano politico e istituzionale.
L’episodio arriva in un momento politicamente delicato per la maggioranza regionale, con Fratelli d’Italia che continua a rivestire un ruolo centrale nella giunta guidata da Renato Schifani.
La nota del presidente Galvagno
“Chi riveste ruoli di responsabilità è chiamato più di chiunque a dare spiegazioni del proprio operato ed è giusto che si sottoponga con serietà ad ogni analisi della propria attività istituzionale. Proprio perché credo che non abbia nulla da nascondere o da temere e per il grande rispetto che ripongo soprattutto nei confronti di chi è chiamato ad esercitare l’azione di verifica, ho chiesto ed ottenuto di essere ascoltato due settimana fa circa mettendomi totalmente a disposizione di chi indaga per chiarire ogni eventuale singolo dubbio circa i fatti contestati.
Mi dispiace che ancora una volta ci sia una fuga di notizie in una fase che addirittura non vede la conclusione delle indagini e confido che la magistratura possa valutare con la massima attenzione i fatti contestati”.