PALERMO – Negli scorsi giorni, personale della Squadra Mobile, sezione “contrasto al crimine diffuso“, unitamente a personale del commissariato di Pubblica Sicurezza “Oreto-Stazione” e a personale della Stazione dei carabinieri “Piazza Marina” ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, a carico di A.A. (di 33 anni), L.E. (di 35 anni) e A.C. (di 39 anni).
Gli indagati sono ritenuti responsabili di 10 rapine aggravate, 2 furti aggravati, di estorsione e lesioni personali, tutti reati perpetrati tra l’8 luglio e il 23 settembre 2023 nel centro cittadino, alcuni singolarmente, altri in concorso tra loro.
Si tratta di condotte perpetrate con modalità analoghe: gli indagati, volta per volta, si impossessavano di beni, denaro o telefoni cellulari, sottraendoli anche con violenza alle vittime.
Emblematico l’episodio in cui A.A. e A.C. si sono introdotti all’interno dell’autovettura di una delle vittime mentre la stessa era al volante, l’hanno costretta a raggiungere una via del centro cittadino e l’hanno privata con violenza del cellulare e di una collana, colpendola con calci e pugni in diverse parti del corpo.
In un caso emerge, altresì, il delitto di estorsione in relazione alle richieste, dietro minaccia, di somme di denaro, ovvero ancora furti aggravati e lesioni personali.
A seguito di questi episodi, gli operatori hanno preso visione dei filmati degli impianti di videosorveglianza, installati nelle vie limitrofe ai luoghi teatro degli eventi delittuosi, attraverso i quali si è potuto riconoscere gli indagati, soggetti gravati da precedenti di polizia per reati inerenti gli stupefacenti e reati contro il patrimonio.
L’identificazione degli indagati ha trovato un pronto riscontro nelle individuazioni fotografiche alle quali sono state puntualmente sottoposte le vittime di reati.
Giova precisare che gli indagati sono indiziati in merito ai reati contestati e che la loro posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.
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