Furti di moto e taccheggio, 3 arresti a Palermo

Furti di moto e taccheggio, 3 arresti a Palermo

PALERMO – I carabinieri della Stazione Palermo centro hanno arrestato due palermitani di 39 e 44 anni, già noti alle forze dell’ordine, per furto aggravato e resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Tentano di rubare motocicli

I due uomini, tramite sistema di video sorveglianza, sono stati notati dai carabinieri in servizio al Tribunale mentre manomettevano e rubavano due motocicli nelle vicinanze del nuovo Palazzo di Giustizia. I militari dell’Arma, attivandosi, hanno intercettato entrambi a poca distanza.

Durante l’attività di identificazione, il 39enne, interessato da una misura di prevenzione in corso, ha tentato di scampare l’arresto dimenandosi e colpendo ripetutamente i carabinieri, provando poi la fuga.

Indagati associati al carcere Lorusso-Pagliarelli

Gli indagati, in attesa dell’udienza di convalida sono stati associati al carcere LorussoPagliarelli. I motocicli sono stati restituiti ai proprietari.



Gli arresti sono stati convalidati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo che ha applicato la custodia cautelare in carcere per il più giovane e l’obbligo quotidiano di presentazione alla Polizia giudiziaria per l’altro.

Furto di abiti per 500 euro

In una diversa circostanza, i militari della Stazione Resuttana Colli hanno arrestato un 55enne palermitano. Nelle vicinanze di viale Lazio l’uomo aveva rubato diversi capi di abbigliamento del valore di circa 500 euro.

Anche in questo caso, l’arresto è stato convalidato e l’indagato è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.

È doveroso rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente. La loro posizione verrà vagliata dall’autorità giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.