PALERMO – Arriva la prima sentenza per i 12 soggetti facenti parte della cosiddetta “banda dello sperone”: il Gup ha condannato tutti a pene comprese tra 3 anni e 6 mesi e 8 anni.
Sarebbero tutti coinvolti in un grosso giro di riciclaggio di auto rubate, utilizzando in molti casi il metodo del cavallo di ritorno.
La Polizia era riuscita a risalire alla banda, con base operativa nel quartiere Sperone, da un’impronta su una macchina rubata a Villabate a giugno del 2022.
Utilizzando automobili sottratte e alterando il numero di telaio con quello di veicoli incidentati, i sospettati le hanno rimesse in circolazione dopo falsi controlli tecnici. Hanno inoltre modificato il tipo di omologazione da “autocarro” a “autovettura” grazie alla complicità di Luigi Costa, un dipendente infedele della motorizzazione civile di Palermo, condannato a 4 anni di reclusione e già in passato punito con una pena di 11 anni e 2 mesi per corruzione.
Il gruppo avrebbe inoltre estorto denaro ai proprietari di auto rubate, restituendo i mezzi solo dietro pagamento. Le indagini hanno portato alla scoperta di 22 episodi di riciclaggio di veicoli, 14 casi di estorsione tramite il cosiddetto “cavallo di ritorno” e 8 furti di automobili.
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