PALERMO – Messaggi motivazionali al posto dei voti: è questo il metodo didattico adottato da un maestro di una scuola elementare a Palermo.
È Gabriele Camelo il giovane insegnante diventato virale sui social per il suo particolare approccio educativo, basato su quello che lui stesso ha definito “un feedback costruttivo“.
Di tanto in tanto il maestro porta a casa i quaderni dei suoi piccoli studenti per correggere i compiti svolti. In quell’occasione è solito mettere per iscritto un commento sul rendimento del bambino, sempre accompagnato da frasi motivazionali e affettuose: “Sono fiero di te“, “Ti voglio bene“, “Posso aiutarti a impegnarti di più?“.
“Sono contento del lavoro svolto, sei migliorata nella gestione delle emozioni e ti voglio bene“, si legge in una delle pagine di quaderno fotografate e pubblicate sui social dall’insegnante.
“Ho visto che ti sei impegnato a colorare meglio e sono fiero di te“, si legge in un altro.
Un altro commento che ha attirato l’attenzione di studenti e genitori: “A volte ho difficoltà a capire se sei felice o triste, se sei d’accordo ti chiederò più spesso ‘come stai?‘“.
Se queste parole, semplici ma dirette, hanno fatto il giro del web probabilmente è perché sono proprio le stesse che ciascuno di noi avrebbe voluto sentirsi dire da piccolo.
Quando sarebbe bastato un incoraggiamento per non arrendersi alle difficoltà nello studio, una mano tesa per rialzarsi dopo una caduta, un “cosa c’è che non va?” piuttosto che un “non combinerai mai niente di buono nella vita“.
Uno sguardo amico a cui affidarsi piuttosto che un volto da temere, qualcuno che sappia distinguere il valore dell’alunno da quello della persona, che ci ricordi quanto valiamo quando siamo noi i primi a dimenticarlo.
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