Fissato l’interrogatorio per lo spacciatore dei “vip” della “Palermo bene”

PALERMO – L’interrogatorio di Mario Di Ferro, il ristoratore che gestisce il locale Villa Zito a Palermo, si terrà giovedì davanti al G.I.P. Antonella Consiglio. Di Ferro al momento è agli arresti domiciliari, poiché accusato di spaccio di droga.

Secondo l’accusa, la lista dei clienti di Di Ferro, molti dei quali devono ancora essere identificati, includerebbe anche alcuni “vip” tra cui l’ex senatore di Forza Italia Gianfranco Miccichè, che al momento non è indagato.

I clienti del pusher dei “Vip”, spicca Miccichè

Le intercettazioni telefoniche rivelerebbero che Di Ferro avrebbe ceduto diverse dosi di cocaina a Miccichè. Tuttavia, i pubblici ministeri hanno tenuto sotto controllo Di Ferro e non hanno mai intercettato conversazioni incriminanti riguardanti il politico, nei confronti del quale non sussistono dubbi di responsabilità penale in questa vicenda. Sarebbero circa trenta le cessioni di cocaina a Miccichè nel corso di due mesi.

Secondo gli inquirenti, durante numerose conversazioni telefoniche, i due avrebbero utilizzato frasi criptiche per nascondere il vero contenuto dei loro dialoghi riguardanti la droga destinata all’ex senatore.

Miccichè ha smentito l’uso di cocaina e ha ribadito che il suo legame con Di Ferro si basa esclusivamente su una lunga amicizia.

Chi sono gli altri arrestati

Oltre all’arresto di Di Ferro, sono state incarcerate le presunte persone che gli fornivano la droga, Gioacchino e Salvatore Salamone. Tre dipendenti di Di Ferro, invece, sono stati sottoposti all’obbligo di firma.

L’indagine sul ristoratore è iniziata a seguito di un altro caso, nel quale è emerso un incontro tra il ristoratore e un membro della mafia. Di Ferro era già stato in carcere ad aprile per aver ceduto cocaina a un ex membro dello staff del presidente attuale dell’Ars, Gaetano Galvagno, il quale è estraneo alle indagini.

Foto di repertorio