PALERMO – Una fiaccolata da piazza Pretoria alla prefettura di Palermo, per “accendere la luce della speranza”. Si terrà oggi giovedì 4 con partenza alle 17,30. A deciderlo i sindacati per riportare sotto i riflettori la situazione dei call center nell’Isola e la vicenda dei 262 dipendenti licenziati da Accenture, la società che in questi anni ha operato a Palermo e che fa capo all’omonima multinazionale.
Dallo scorso 1 novembre, giorno in cui è cessato il contratto con~British Telecom unico committente della srl palermitana, i posti di lavoro sono stati messi a rischio dalla volontà di smobilitare, della società. Non a caso il passo della vertenza è stato scandito dall’hashtag coniato dagli stessi lavoratori, #262acasa.
Ma l’obiettivo, insiste la Fistel Cisl, resta “una risoluzione positiva della vicenda”. Da qui la fiaccolata tra municipio e prefettura per segnare, si legge in una nota, “la continuità necessaria tra politica nel territorio e politica nazionale”.
“I lavoratori sono esasperati, la mancanza di reddito e la totale incertezza sul futuro non fanno altro che aggravare le angosce”, affermano Francesco Assisi, segretario Fistel Cisl Palermo Trapani e Michele Giordano, Rsu Fistel.
E Mimmo Milazzo, segretario della Cisl Sicilia: “Quella dei call center è un’autentica emergenza nazionale. Ma da soli non si va da nessuna parte. È necessario che gli enti locali si confrontino con il governo regionale e che la Regione parli con Roma”. E al ministero del Lavoro il prossimo 11 dicembre si terrà un nuovo tavolo.
“Dai governi nazionale e regionale – insiste la Fistel Cisl – ci aspettiamo un intervento con maggior determinazione affinché British Telecom stavolta partecipi all’incontro che ha finora disertato”.
“Siamo a fianco dei lavoratori e delle loro famiglie – dichiara Daniela De Luca, segretario Cisl Palermo Trapani – non possiamo consentire che Palermo perda altri posti di lavoro”. Per superare la crisi dei call center servono “una seria regolamentazione di appalti e subappalti e il blocco delle delocalizzazioni. Il settore è troppo soggetto all’improvvisazione e al mancato rispetto dei diritti dei lavoratori”.
Insomma, Accenture ma non solo. Il Palermitano è una pentola in ebollizione. Ha fin qui contato 8-9.000 posti di lavoro sul totale dei 18.000 in Sicilia: quasi il 50% del dato nazionale.
Ora nel capoluogo la tensione è alta. Anche in 4U Servizi (130 in cassa integrazione a zero ore) e ad Almaviva, dove su quattromila dipendenti sono già stati dichiarati 2.328 esuberi.
I 262 di Accenture “ben consapevoli che la loro vertenza-scuola coinvolge tutti i call center del territorio e il tessuto economico dei servizi, invitano la città – è l’appello di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom-Uil – a partecipare alla fiaccolata”.