PALERMO – Finiscono in manette tre palermitani, di età compresa tra i 22 e 54 anni, con l’accusa – in concorso tra loro ed a vario titolo – di pubblica intimidazione con uso di armi, porto d’armi o oggetti atti ad offendere, porto e detenzione illegale di armi da fuoco e lesioni personali. Nei confronti di due è stata scelta la custodia in carcere, invece per il terzo ci si è limitati agli arresti domiciliari.
Ad eseguire le misure cautelari, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura, sono stati i carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia Palermo piazza Verdi.
L’indagine scaturisce da una vicenda risalente allo scorso settembre tra i vicoli del noto quartiere di Ballarò, nel cuore di uno dei mercati più popolari e frequentati del capoluogo.
Palermo, la sparatoria tra famiglie rivali
Scene da “Far West” tra via Porta Sant’Agata e via Angelo Musco, originate – secondo quanto ricostruito dagli investigatori – dallo scontro tra due famiglie, legate da un vincolo parentale e avvelenate da rancori e vecchie questioni verosimilmente sentimentali, degenerate in una violenta sparatoria in pieno pomeriggio.
Secondo quanto delineato dai carabinieri, il tutto sarebbe iniziato da una serie di provocazioni da parte di alcune donne appartenenti a uno dei due gruppi familiari, che avrebbero affrontato i parenti “rivali” con insulti e minacce, cercando lo scontro.
Dalle parole, nel giro di pochi minuti, si è passati ai fatti: una lite furibonda che ha coinvolto più componenti delle due famiglie, culminata in un vero e proprio raid punitivo.
Grida e spari seminano il panico tra i passanti
Nel corso dell’aggressione, gli indagati avrebbero estratto le armi, esplodendo diversi colpi di pistola, incuranti della presenza di numerosi residenti e turisti. Nel corso dell’agguato, un 44enne, anch’egli coinvolto nel violento dissidio familiare, è rimasto ferito al fianco e al braccio, mentre le grida e gli spari hanno seminato il panico tra i passanti.
Gli arresti e la scoperta delle armi
Solo qualche ora dopo il conflitto a fuoco uno dei partecipanti è stato arrestato insieme al fratello, in zona Sant’Erasmo, dagli agenti della Polizia di Stato perché trovati in possesso di due pistole: un revolver calibro 38 ed una semiautomatica calibro 7, 65 con matricola abrasa.
Le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo, anche grazie all’analisi delle immagini estrapolate dagli impianti di video sorveglianza, hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario a carico dei tre indagati.
Durante le attività di perquisizione svolte nei confronti degli arrestati, i militari hanno trovato e sequestrato un coltello, nella disponibilità di uno dei tre, recuperato al momento del controllo nel vano porta oggetti dello scooter a bordo del quale, quest’ultimo, è stato fermato dai carabinieri.
Altre tre denunce
Nell’ambito della medesima operazione sono stati denunciati in stato di libertà anche altri tre palermitani, pregiudicati, tra i quali il 44enne ferito nella sparatoria, accusati di aver aggredito fisicamente, all’epoca della violenta lite, il fratello di uno degli odierni indagati.



