Falliscono rapina in un ufficio postale e assaltano supermercato: 3 arresti

Falliscono rapina in un ufficio postale e assaltano supermercato: 3 arresti

PALERMO – Provano a rapinare un ufficio postale ma, fermati da un carabiniere fuori servizio, decidono di colpire un supermercato.

Per questo,  nelle prime ore della mattinata i carabinieri di Monreale hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di 3  persone, che si sono rese responsabili di una tentata rapina nell’ufficio postale di via Aldo Moro di Monreale e di una rapina a un supermercato di via Beato Angelico a Palermo. Entrambe  le rapine sarebbero state commesse, armi in pugno lo stesso giorno, il 26 luglio 2016. Gli arrestati sono 3 giovani palermitani (da sinistra a destra in foto):  Vincenzo Chiofalo di 24 anni, Francesco Quartararo di 25 anni e Umberto Milazzo di 28 anni.

  

Le indagini, svolte attraverso l’analisi dei filmati dei sistemi di video sorveglianza, intercettazioni e appostamenti hanno permesso di accertare le responsabilità dei tre componenti della banda che, a vario titolo, hanno messo a segno i colpi.

Più precisamente, i carabinieri hanno scoperto che il 22 luglio 2016, alle ore 17 circa i tre servendosi, di una Smart di proprietà di un loro conoscente, hanno tentato di rapinare l’ufficio postale di Monreale. Il tentativo sarebbe tuttavia fallito grazie al coraggioso intervento di un carabiniere libero dal servizio il quale, occasionalmente presente nell’ufficio postale assieme alla moglie e alla figlia minorenne, non ha esitato ad affrontare i rapinatori, riuscendo a costringerli a darsi alla fuga.

I malviventi, tuttavia, evidentemente non soddisfatti per il mancato bottino, si sono subito dopo diretti  in un supermercato di Palermo, dove sono riusciti questa volta a mettere a segno il colpo, portando via un incasso di 225 euro.

Dalla visione delle immagini di alcune telecamere installate sull’itinerario percorso del mezzo utilizzato dai malviventi e grazie alle testimonianze di alcuni cittadini che si trovavano vicino all’ufficio postale di Monreale, i militari sono riusciti a risalire al proprietario dell’auto che è indagato per favoreggiamento.

Il veicolo è stato ritrovato, solo dopo alcune settimane, nelle vicinanze dell’abitazione del proprietario, semi smontato. Nel corso dell’ispezione del mezzo, è stata trovata un’intercapedine sotto la pedana poggia piedi del lato passeggero dove, con ogni probabilità, era stata nascosta l’arma durante gli spostamenti tra gli obiettivi.

Più che paradossale, invece, la situazione di Umberto Milazzo che, in permesso premio dal carcere, dov’è tutt’ora detenuto, si era unito alla banda per commettere le rapine. A incastrarlo le immagini delle telecamere del commissariato di Polizia “Zisa-Borgonuovo” dove, poco prima, si era presentato con gli stessi indumenti che aveva durante la commissione della rapina, per ottemperare all’obbligo di firma.

Grazie all’analisi dei contatti telefonici da lui avuti prima e dopo con gli altri indagati, infine, si è potuto risalire all’identità di un membro della banda, Vincenzo Chiofalo. Inoltre, qualche minuto prima della seconda rapina, il telefono di Chiofalo ha agganciato proprio il ponte ripetitore del supermercato.

Francesco Quartararo, detto “Sciacallino”, era l’autista della Smart; nelle settimane successive al 22 luglio 2016, il proprietario dell’auto lo ha contattato più volte perché voleva che gli venissero risarciti i danni arrecati alla sua autovettura.

L’attività d’indagine ha consentito di accertare che i malfattori si sentivano sicuri di non poter essere scoperti proprio per aver utilizzato una Smart in tre, quando questa è omologata soltanto per il trasporto di due persone.