PALERMO – Incredibili e determinanti per la Direzione Distrettuale Antimafia palermitana le intercettazioni che hanno incastrato 7 persone, attualmente in stato di fermo e accusati, a vario titolo, di associazione e collaborazione con Cosa Nostra.
Protagonisti dei video trasmessi dalla Procura di Palermo sono Giuseppe Serio, Carmelo Cacocciola, Erasmo Lo Bello e Calogero Lo Piccolo (figlio del noto Salvatore Lo Piccolo), capo del mandamento mafioso di San Lorenzo-Tommaso Natale, arrestato assieme al pluripregiudicato Leandro Greco anche grazie alle rivelazioni di Francesco Colletti, 49 anni, e Filippo Salvatore Bisconti, 58 anni, collaboratori di giustizia.
“Qua frutti di mare non ne devi vendere. Vai dove devi andare e ti informi”: queste le parole di minaccia di Giuseppe Serio a un lavoratore di Mondello, provincia di Palermo. Neanche le preghiere della vittima, che comunicava all’affiliato di Cosa Nostra di avere bisogno di “guadagnarsi il pane onestamente” per mantenere il figlio piccolo, sono state sufficienti a distogliere il malvivente dal suo scopo: estorcere denaro all’esercente e fargli “chiudere bottega”.
In un’altra intercettazione, Carmelo Cacocciola ed Erasmo Lo Bello, invece, discutono di un misterioso “appalto” dal valore di almeno 90mila euro.
In diverse conversazioni, Cacocciola fa riferimento anche al “ritorno“ di Calogero Lo Piccolo e della sua “squadra”.
Proprio il figlio di Salvatore Lo Piccolo è l’interlocutore principale dell’ultima intercettazione diffusa, dove il mafioso dichiara, forse in riferimento al giro di estorsioni organizzato nei minimi dettagli dagli associati di Cosa Nostra di Palermo: “A casa mia butto voci quanto mi pare e piace. A chi non piace, si chiude la finestra“.