PALERMO – “Mentre migliaia di persone continuano a soffrire il dramma di precarietà ed emergenza abitativa, il Comune di Palermo resta pressoché silente in termini di politiche e risposte sistemiche. Ancora più grave è il fatto che lo sia mentre la Vicesindaco sposa e promuove le posizioni del proprio partito a livello nazionale per una criminalizzazione e repressione degli occupanti abusivi. Intanto il Sindaco, ancora una volta, è assente e l’Assessora Tirrito non va oltre alcune enunciazioni di principio e soluzioni per casi specifici. Su queste basi abbiamo presentato un’interpellanza, che rappresenta un atto di accusa rispetto all’immobilismo dell’Amministrazione comunale, ma anche contro le scelte politiche culturalmente maggioritarie nella coalizione che sostiene il sindaco Lagalla”.
Sono le parole di Mariangela Di Gangi, prima firmataria dell’interpellanza, Massimiliano Giaconia, Rosario Arcoleo, Antonino Randazzo e Fabrizio Ferrandelli, rispettivamente capogruppo di Progetto Palermo, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Azione.
A Palermo nel corso del 2023 potrebbero avvenire oltre 900 sgomberi di famiglie occupanti, quindi migliaia di persone e famiglie, anche con bambine e bambini piccoli o persone vulnerabili. Tutto questo mentre il Governo nazionale e il principale partito di governo propongono tagli consistenti alle misure di sostegno al reddito e di sostegno alle persone in emergenza abitativa, come accaduto già per il fondo per la morosità incolpevole.
“Promuovere l’inasprimento delle sanzioni per chi occupa a livello nazionale, in assenza di un piano strategico contro le povertà e la precarietà abitativa a Palermo, per evitare che le tante, troppe famiglie impoverite e senza nessun sostegno, anche per via dei tagli nazionali al fondo per la morosità incolpevole, è un fatto quantomeno preoccupante. La città ha diritto di sapere che cosa intende fare questa amministrazione su questo fronte”.
“L’emergenza e la precarietà abitativa devono essere affrontate e risolte in modo strutturale con politiche abitative pubbliche, non con norme repressive e punitive con cui il Governo Meloni intende affrontare la questione. Cosa che temiamo possa accadere anche a Palermo. Questa continua distonia tra ciò che si pensa a Roma e ciò che si applica a Palermo crea un grande imbarazzo istituzionale. Ma soprattutto ne pagano al solito i conti i cittadini e le cittadine palermitane, che continuano ad avere un governo della città senza visione e, di conseguenza, imbalsamato. Lagalla batta un colpo e decida quale percorso intraprendere. Il centro destra – concludono – spieghi ai cittadini e alle cittadine se intende essere debole con i forti e forte con i deboli, ossia con coloro che vivono in condizione di povertà”.