Duplice omicidio allo Zen: convalidato il fermo in carcere per Giovanni Colombo

PALERMO – Resta in carcere Giovanni Colombo, il giovane fermato per gli omicidi di Antonino e Giacomo Lupo, padre e figlio, uccisi a colpi di pistola giovedì sera in via Rocky Marciano, nel quartiere Zen 2 di Palermo.

L’uomo si era costituito ai carabinieri il giorno dopo l’omicidio, ammettendo di aver ucciso padre e figlio per paura di essere assassinato a sua volta. Il 26enne, lo scorso 15 marzo, avrebbe avuto un diverbio con il fratello di Giacomo Lupo e poi avrebbe visto lui e suo padre sotto casa per chiarire quanto accaduto.

Dalla discussione agli spari il passo sarebbe stato breve. Il 26enne, non appena si sarebbe reso conto che la lite con i Lupo stava degenerando, avrebbe esploso diversi colpi di pistola ferendo, mortalmente, padre e figlio.

Gli agenti della squadra mobile, tuttavia, stanno cercando di chiarire ulteriormente il movente del duplice omicidio: infatti, la versione fornita dal 26enne secondo cui il litigio sarebbe nato per uno sguardo di troppo a una ragazza già fidanzata, non convince fino in fondo. Tra le due famiglie ci sarebbero, infatti, vecchi rancori e questioni legate allo spaccio di droga.



Questa mattina il giudice per le indagini preliminari di Palermo, Filippo Serio, ha convalidato il fermo del giovane e disposto la custodia cautelare in carcere.

Colombo era stato già condannato per una rissa in discoteca in cui perse la vita un giovane medico.

Immagine di repertorio