La “bella vita” di Riina junior: droga, festini e uscite notturne durante la libertà vigilata

PALERMO – Party, droga e uscite notturne: così Giuseppe Salvatore Riina, figlio del defunto capo di Cosa Nostra Totò, passa le sue giornate a Padova, dove da tempo vive in regime di libertà vigilata.

Salvuccio Riina aveva il divieto di frequentare pregiudicati e l’obbligo di restare a casa dalle 22 alle 6. Nessuna di queste restrizioni chiaramente è mai stata rispettata dall’uomo.

A incastrarlo il dossier della polizia di Venezia e del servizio anti-crimine che lo ritrae più volte in compagnia di uno spacciatore tunisino, Tarek Labidi. Riina era in contatto con almeno una trentina di spacciatori, già noti alle forze dell’ordine, da cui comprava abitualmente droga, in particolare cocaina, da consumare durante i festini da sballo organizzati a casa sua.

Il tribunale di sorveglianza di Padova dovrà decidere adesso sulla richiesta della procura di un inasprimento della misura cautelare o il trasferimento in una ‘casa di lavoro’ per il figlio di Totò Riina, a causa del suo “disinteresse nei confronti delle prescrizioni” che gli sono state imposte.