PALERMO – Da sempre, in molte parti del mondo, la donna è vista un passo indietro all’uomo. Per antonomasia, il maschio è quello che sostiene la famiglia, colui che “porta il pane a casa“.
Con l’evoluzione questo stereotipo si è andato perdendo, lasciando però, nella mente di chi ancora non si è adeguato al progresso, un senso di rabbia, che spesso sfocia in violenza o oppressione, verso le donne.
Infatti, anche in alcune zone della Sicilia, molte donne non vengono viste con l’importanza che meritano e, anche per una loro insicurezza personale, tendono a non valorizzarsi e a non aspirare al meglio.
In molti casi, però, non è una questione di “zona”, ma di mentalità.
Secondo alcuni pareri, non appena l’uomo si è reso conto che la donna riesce benissimo a svolgere lavori ad alti livelli, probabilmente ha iniziato a sentirsi inferiore, accumulando rabbia e violenza.
Nonostante siamo nel 2019, la lotta contro questa ideologia non è finita ma, purtroppo, si sentono ancora tante notizie dove si parla della mancata libertà di una donna o addirittura della sua morte.
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