PALERMO – Domani verrà celebrato il suo funerale.
Era stato preso in ostaggio da Al Qaeda mentre era in missione nella provincia pakistana di Khyber Pakhtunkhwa, al confine con l’Afghanistan.
Giovanni Lo Porto, trentanovenne originario di Palermo, si occupava della costruzione di alloggi di emergenza al sud del Punjab, quando fu catturato da quattro uomini. Da quel momento non si è saputo più nulla, fino a quando non è arrivata la triste notizia della sua morte, causata da un drone militare americano.
Dalla data della morte ad agosto di quest’anno il suo corpo è rimasto in attesa di sepoltura nelle celle frigorifere di un obitorio romano.
Superate le avversità burocratiche, Giovanni Lo Porto troverà finalmente una degna sepoltura.
Saranno celebrati alle 9 di domani, infatti, i funerali del cooperante palermitano, con una cerimonia laica, al Noviziato dei Crociferi a Palermo.
Ad annunciarlo è stato l’assessore comunale Giusto Catania che proprio ieri, insieme al sindaco, Leoluca Orlando, ha incontrato i familiari di “Giancarlo” (questo il nome con il quale era conosciuto).
La salma è attesa a Palermo in serata. Al termine della cerimonia, verrà trasferita nell’abitazione della madre in via Pecori Giraldi.
Sarà il Comune di Palermo a pagare il trasporto e le esequie del giovane cooperante.