Disarticolata cosca mafiosa di Brancaccio, in manette il capo Tagliavia e sequestro di 60 milioni di beni

PALERMO – Dalle prime ore di questa mattina, la Polizia di Stato e la guardia di Finanza di Palermo, nell’ambito di indagini coordinate dalla locale D.D.A., stanno procedendo in varie regioni d’Italia, in particolare in Sicilia, Toscana, Lazio, Puglia, Emilia Romagna e Liguria, all’esecuzione di decine di misure cautelari personali nei confronti dei maggiori esponenti del mandamento mafioso di Brancaccio e dei loro complici, nonché al sequestro di numerose aziende per un valore complessivo di circa 60 milioni di euro.

Tra i soggetti arrestati spicca Pietro Tagliavia, capo del mandamento mafioso di Brancaccio e della famiglia di “Corso dei Mille”, attualmente ai domiciliari. Le indagini, eseguite dalla Squadra Mobile e dal G.I.C.O. della polizia tributaria di Palermo, hanno consentito di fare luce su numerosi episodi di minacce, danneggiamento, estorsione, furto e detenzione illegale di armi da parte di esponenti della cosca di Brancaccio, nonché di ricostruire l’intero organigramma delle famiglie mafiose appartenenti al mandamento, definendo ruoli e competenze di ciascun associato e, in particolare, individuando gli elementi di vertice.

La strutturata attività di indagine ha permesso di dimostrare il totale controllo, da parte dell’associazione, di un “gruppo imprenditoriale” radicato in Sicilia e Toscana. Nel corso delle operazioni, la Polizia di Stato e la guardia di Finanza stanno procedendo, rispettivamente, al sequestro di numerosi veicoli e autoveicoli utilizzati per la commissione dei reati contestati, nonché delle aziende riconducibili agli esponenti mafiosi arrestati.