Diritto al sepolcro, il Cga Sicilia: “È un diritto inviolabile della persona”

Diritto al sepolcro, il Cga Sicilia: “È un diritto inviolabile della persona”

PALERMO – «Il diritto al sepolcro, nella sua dimensione ereditario-affettiva, costituisce parte integrante dei diritti inviolabili della persona di cui all’articolo 2 della Costituzione; esso tutela non solo il corpo del defunto, ma il legame spirituale che unisce i suoi congiunti e la collettività nel sentimento di pietas

Lo afferma il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana (Cga) in una sentenza che accoglie un ricorso per ottemperanza presentato da una donna contro il Comune di Palermo, in relazione a una concessione cimiteriale nel cimitero dei Rotoli.

Il caso: la concessione cimiteriale revocata al cimitero dei Rotoli

La vicenda riguarda una sepoltura gentilizia di famiglia al cimitero dei Rotoli. L’anno scorso il Tar Sicilia aveva accolto il ricorso della donna, annullando la determina dirigenziale con cui il Comune di Palermo aveva revocato la concessione cimiteriale. Secondo i giudici amministrativi, l’immissione dei resti mortali della madre della ricorrente, avvenuta l’8 aprile 2008, costituiva a tutti gli effetti una tumulazione, idonea a interrompere il decorso del termine cinquantennale previsto dal regolamento cimiteriale comunale.

Nel successivo appello, il Comune aveva sostenuto che la nozione di tumulazione dovesse riferirsi solo ai cadaveri e non ai resti ossei, tesi respinta dal Cga con una sentenza del 2024 che ha chiarito in via definitiva come la tumulazione dei resti mortali rappresenti una piena forma di sepoltura, conforme sia alla disciplina normativa sia alla ratio del diritto al sepolcro ereditario, strettamente collegato al sentimento di pietas e alla continuità spirituale della famiglia.

L’ottemperanza: il Comune inadempiente, il Cga lo obbliga ad agire

Nonostante la sentenza del Cga sia stata notificata il 28 novembre 2024 e abbia acquisito autorità di giudicato, il Comune di Palermo – si legge nel nuovo pronunciamento – non ha adottato alcun atto per:

  • ripristinare la concessione cimiteriale della tomba di famiglia

  • consentire il riposizionamento dei resti della defunta nel loculo gentilizio ai Rotoli

Da qui il ricorso per ottemperanza presentato dalla donna, sfociato nell’odierna decisione del Cga che obbliga l’amministrazione comunale a dare esecuzione alla precedente sentenza, imponendo di procedere al ripristino della concessione e al collocamento dei resti nel sepolcro di famiglia.

Un principio di rilievo generale sul diritto al sepolcro

La pronuncia del Cga assume un rilievo che va oltre il singolo caso, perché:

  • riconosce espressamente il diritto al sepolcro ereditario-affettivo come parte dei diritti inviolabili della persona tutelati dall’articolo 2 della Costituzione

  • estende la piena tutela non solo al corpo del defunto, ma anche al legame spirituale e affettivo tra i congiunti e la comunità, radicato nel sentimento di pietas

Un principio che incide direttamente sull’interpretazione dei regolamenti cimiteriali, sulla gestione delle concessioni da parte dei Comuni e sul bilanciamento tra poteri amministrativi e diritti fondamentali dei cittadini nel delicato ambito del culto dei defunti.