“Devo comprare casa”: rubati 80mila euro a una banca, 2 palermitani in manette

“Devo comprare casa”: rubati 80mila euro a una banca, 2 palermitani in manette

PALERMO – Due uomini, F. G., di 39 anni e A. C. di 48, entrambi originari di Palermo, sono stati arrestati venerdì pomeriggio dagli agenti delle questure di Venezia e Alessandria per una tentata rapina alla filiale della banca Ubi di Vignole Borbera (in provincia di Alessandria).

I due rapinatori erano tenuti sotto stretta osservazione da alcuni giorni. Sono, infatti, ritenuti responsabili di un’altra tentata rapina a Carpi, in provincia di Modena, e di un colpo messo a segno a Venezia messa a segno lo scorso 30 ottobre.

Le indagini erano iniziate subito dopo la rapina a Venezia. Gli investigatori, attraverso una serie di elementi, tra cui il noleggio di una Golf di colore nero a Palermo, erano riusciti a risalire all’identità dei due rapinatori che agivano con volto parzialmente coperto, parrucca, occhiali e – uno dei due – un collare sanitario. Attraverso intercettazioni telefoniche si è capito che i due stavano per attuare un altro “colpo”. Da Milano, dove alloggiavano in un hotel, i rapinatori raggiungevano quotidianamente il Piemonte, stazionando nei pressi delle filiali bancarie di Vignole e Borghetto.

Gli agenti erano però sullo loro tracce da diversi giorni. Sono intervenuti poi venerdì, proprio mentre uno dei rapinatori si apprestava a entrare in banca. I due erano armati di taglierino. Nelle precedenti rapine avevano costretto con la forza gli impiegati a entrare nell’ufficio del direttore intimando loro di aprire la cassaforte. A Carpi, però, la cassaforte era temporizzata e i ladri avevano così desistito. A Venezia, invece, erano riusciti ad appropriarsi di 80mila euro in contanti.

I due sono ora in carcere ad Alessandria in attesa della convalida del fermo da parte dell’autorità giudiziaria. Al momento dell’arresto, i due si sarebbero scusati. Uno si è anche giustificato dicendo che gli servivano soldi per comprare casa. La presenza di auto “sconosciute” a Vignole aveva peraltro suscitato l’allarme tra i cittadini, rimbalzato sulle pagine di Facebook, tanto che si era adoperato anche il sindaco per tentare di capire cosa stesse accadendo.

Immagine di repertorio