PALERMO – In poche ore e in tre luoghi diversi, la Polizia di Stato ha provveduto a identificare altrettanti pregiudicati palermitani e a registrarne l’evasione, rispettivamente, di due dal regime della detenzione domiciliare e di uno dagli arresti domiciliari. Tutti e tre sono stati ammanettati.
Particolarmente curioso ciò che è stato accertato nel primo caso. L’evasione dalle restrizioni della pena della detenzione domiciliare, infatti, sembra sia servita a un 30enne dello Zen, C.G., per salire a bordo di un gommone ormeggiato nello specchio di acque antistante il golfo di Mondello.
In questo caso l’identificazione del malvivente e il conseguente arresto è stato compiuto dalla Squadra Nautica dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura, che con i suoi “Acqua-scooter” pattuglia instancabilmente, nel corso della stagione estiva, le coste del capoluogo.
Gli agenti avevano notato il gommone, con a bordo tre persone, ancorato a una boa all’interno dell’area destinata esclusivamente alla balneazione. Durante le fasi dell’identificazione, propedeutica alla contestazione dell’illecito, è emerso come C.G. fosse un detenuto domiciliare. Per il malvivente è così scattato l’arresto.
Il secondo episodio ha visto protagonista L.G., 32enne, anche lui ai domiciliari. L’uomo è stato sorpreso in strada da una pattuglia dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, nell’ambito dei servizi di prevenzione e controllo del territorio: si aggirava con fare sospetto tra le auto di piazza Sant’Anna.
Quando gli agenti si sono avvicinati per un controllo, ha immediatamente accelerato il passo tentando di dileguarsi tra i vicoli, ma ciò non gli è servito a seminarli. In breve, i poliziotti lo hanno raggiunto e identificato, confermando così la sua sottoposizione in atto alla misura della detenzione domiciliare. Anche il 32enne è stato arrestato per il reato di evasione.
Aveva tentato una furbizia, ma senza riuscire a raggirare le forze dell’ordine, P.A., 20enne con precedenti di polizia di Borgo Nuovo. Il giovane dallo scorso novembre risultava sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per un tentativo di furto su strada. La scorsa notte è stato sorpreso, durante un controllo di polizia, insieme ad altri ragazzi.
Alla richiesta dei poliziotti di fornire un documento, ha giocato la carta dell’omonimia con il gemello: ha fornito, infatti, le generalità del congiunto.
“Conoscere il territorio” per le pattuglie della Polizia di Stato significa anche memorizzare i visi e i particolari somatici che differenziano due volti apparentemente uguali. I poliziotti impiegati nel controllo hanno nutrito subito dubbi sulla versione resa da P.A. ed è bastato che una seconda pattuglia si recasse nel domicilio dove il giovane avrebbe dovuto trovarsi per smascherare il malvivente, arrestato.
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