PALERMO – Dai furbetti del Reddito di Cittadinanza a quelli dei Buoni Spesa e del Reddito d’Emergenza. Cambiano i sussidi, ma la musica, per chi dichiara il falso o percepisce indebitamente non cambia. In tal senso, la Guardia di Finanza di Corleone, in provincia di Palermo, avrebbe scoperto una serie di irregolarità nelle istanze presentate da parte di 8 richiedenti del Buono Spesa, e due richiedenti il Reddito di Emergenza, tutti residenti nel comune del Palermitano.
In particolare, le indagini avrebbero fatto emergere che queste persone, sulla scorta del modello di autocertificazione redatto dal Comune di Corleone, avrebbero sottoscritto l’istanza di accesso all’intervento socio-assistenziale e le relative dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, sostenendo di trovarsi nelle condizioni previste ed elencate nell’avviso pubblico. Le condizioni per percepire il Reddito d’Emergenza, per esempio, sono: essere residenti in Italia, con riferimento al componente richiedente il beneficio; avere Isee inferiore a 15mila euro; avere Reddito familiare degli ultimi due mesi inferiore alla cifra erogata con il Rem; non possedere un patrimonio mobiliare (e conti correnti o simili) familiare con riferimento all’anno 2019 inferiore a una soglia di 10mila euro, accresciuta di 5mila euro per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di 20mila euro.
In realtà, i controlli effettuati effettuati dalle Fiamme Gialle di Corleone sulle domande presentate e prese in esame avrebbero evidenziato che i nuclei familiari percepivano altre forme di sostegno economico. Dunque, date le informazioni acquisite dai finanzieri, le autocertificazioni presentate sarebbero risultate prive dei requisiti previsti nell’avviso di pubblico bando.
I dieci “furbetti“, quindi, sarebbero stati segnalati per la decadenza dall’ammissione ai benefici richiesti e denunciati alla competente Procura della Repubblica per il reato di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato e falso in atto pubblico. Inoltre, i finanzieri avrebbero avviato le operazioni di recupero delle somme già erogate agli indebiti percettori. Tali somme sarebbero ammontate a oltre 6mila euro.
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