Da chi coltiva canapa indiana a chi ruba defibrillatori, i carabinieri denunciano 6 persone

Da chi coltiva canapa indiana a chi ruba defibrillatori, i carabinieri denunciano 6 persone

PALERMO – È di sei persone denunciate, 2 in arresto e 4 in stato di libertà per reati vari il bilancio di un servizio straordinario di controllo del territorio eseguito dai carabinieri di Carini nel territorio della Compagnia.

I militari della Stazione di Villagrazia di Carini hanno individuato due uomini di 44 e 42 anni, entrambi palermitani, che avevano allestito all’interno di un’abitazione nella loro disponibilità una piantagione indoor di 76 piante di canapa indiana in buono stato di maturazione ed altri 120 vasi seminati con la stessa sostanza e pronti per la coltivazione.

Con l’intervento di personale Enel, è stato possibile accertare altresì che l’impianto di illuminazione, irrigazione e aereazione della serra era abusivamente collegato alla rete elettrica.

L’arresto dei due, cui viene contestata la coltivazione di stupefacenti e il furto aggravato di energia elettrica è stato convalidato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo.

Le piante sono state campionate e saranno analizzate dal Laboratorio Analisi Stupefacenti del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo.

Nel centro abitato di Carini, inoltre, i carabinieri hanno deferito in stato di libertà, alla Procura della Repubblica al Tribunale di Palermo:

  • un 49enne trovato in possesso di 120 grammi di marijuana parzialmente suddivisa in dosi;
  • un 57enne per possesso di hashish e furto di energia elettrica;
  • una 56enne per furto di energia elettrica.

Nell’ambito del medesimo servizio, nei pressi del “Castello”, i carabinieri della Stazione di Carini sono stati chiamati a intervenire per il furto di un defibrillatore che si trovava collocato sulla pubblica via e, all’esito di tempestive indagini, hanno denunciato in stato di libertà un ragazzo 26enne, per furto aggravato, recuperando il dispositivo elettromedicale.

Il defibrillatore è stato riaffidato al Comune affinché venga posto nuovamente a disposizione della cittadinanza per la gestione dei casi di emergenza sanitaria.