Cuffaro “voleva ricandidarsi alla presidenza della Regione”: la rivelazione del suo braccio destro

Cuffaro “voleva ricandidarsi alla presidenza della Regione”: la rivelazione del suo braccio destro

PALERMO – Totò Cuffaro aveva intenzione di ricandidarsi alla presidenza della Regione. Lo avrebbe confidato al suo fidato collaboratore Vito Raso, anch’egli – come lui – finito sotto inchiesta per presunti appalti truccati.

È quanto emerso dagli atti dell’indagine che vede coinvolti, insieme all’ex governatore siciliano e al suo uomo di fiducia, altre 16 persone, tra cui anche il deputato di Noi Moderati, Saverio Romano.

Gli indagati, di cui la Procura di Palermo ha chiesto l’arresto, dovranno di rispondere dei reati di corruzione, associazione a delinquere e turbata libertà degli incanti.

Nel descrivere le precauzioni prese per “blindare” le sue comunicazioni, i magistrati hanno reso noto che Cuffaro utilizzata l’utenza della moglie o quella di un altro collaboratore, Antonio Abbonato.

“Nell’adozione di tali accorgimenti, assurti a vero e proprio metodo, Abbonato e Raso – affermano i magistrati – hanno sempre assunto un comportamento proattivo finalizzato ad assicurare all’ex governatore della Regione Sicilia una sorta di schermo protettivo rispetto a possibili attività di intercettazione”.

Il rapporto di fiducia tra Raso e il segretario nazionale della Dc sarebbe stata confermata dal fatto che il primo “dimostrava di conoscere, quasi in via esclusiva – secondo gli inquirenti – le vere intenzioni di Cuffaro, interessato a candidarsi entro tre anni alla carica di presidente della Regione Sicilia”.

Nel corso di una conversazione in auto intercettata, Raso avrebbe rivelato a un amico che Cuffaro “aveva in progetto di candidarsi quale presidente della Regione, nonostante non lo avesse rivelato ad alcuno”.