PALERMO – La sanità siciliana si trova in una situazione di crisi profonda, aggravata da emergenze operative e da episodi di violenza verbale e minacce rivolte al personale medico. A denunciarlo è Antonio Iacono, direttore del Trauma Center dell’ospedale Villa Sofia-Cervello e consigliere dell’Ordine dei Medici, che ha evidenziato come i medici, già costretti a lavorare in condizioni critiche per la carenza di personale e risorse, debbano affrontare anche intimidazioni da parte di pazienti e familiari esasperati.
Crisi sanità siciliana, il punto della situazione
“La mancanza di rispetto e le continue minacce rappresentano un attacco alla dignità e sicurezza dei medici e alla tenuta del sistema sanitario pubblico“, ha dichiarato Iacono, riferendosi ai due tragici decessi avvenuti recentemente negli ospedali Ingrassia e Villa Sofia di Palermo. Alcuni pazienti, esasperati dai lunghi tempi di attesa, hanno minacciato il personale sanitario di ricorrere a vie legali o alla stampa per ottenere assistenza immediata.
Il presidente dell’Ordine dei Medici (Omceo) di Palermo, Toti Amato, ha convocato per oggi il primario di ortopedia di Villa Sofia, Davide Bonomo, per discutere la situazione e valutare proposte per la sicurezza dei sanitari. “Lavorare in un clima di paura è inaccettabile”, ha affermato Amato, sottolineando che nel 2024 le violenze fisiche e psicologiche contro il personale sanitario in Italia sono aumentate del 33%. Amato ha chiesto un intervento urgente delle istituzioni per adottare misure concrete a tutela della sicurezza del personale medico.
Il “viaggio” del Pd
Parallelamente, il Partito Democratico Sicilia ha avviato il “viaggio nella sanità siciliana” per analizzare lo stato dei pronto soccorso. Durante la prima giornata, i parlamentari e i dirigenti del PD hanno visitato le strutture di Palermo, Marsala, Ragusa ed Enna, riportando una fotografia desolante: carenza di personale, attese estenuanti, pazienti ricoverati su barelle nei corridoi e strutture obsolete. Il segretario regionale Anthony Barbagallo ha accusato il governo regionale di alimentare clientelismo invece di risolvere le criticità, mentre i parlamentari hanno denunciato la mancanza di posti letto e l’insufficienza di personale sanitario, definendo la situazione insostenibile.
L’ispezione di Schifani
Anche il presidente della Regione, Renato Schifani, ha affrontato il tema in un incontro con i vertici dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello. Pur senza rilasciare dichiarazioni dettagliate sull’esito del colloquio, Schifani ha espresso preoccupazione per le disfunzioni organizzative e ha dichiarato che “la politica deve smettere di interferire con la sanità pubblica”. Il presidente ha promesso interventi concreti per affrontare le gravi criticità, affermando: “Non dobbiamo limitarci a denunciare questi scandali, dobbiamo risolverli”.