Coronavirus, approvato il rimpatrio di 70 italiani: “bloccate” in Cina anche tre siciliane

Coronavirus, approvato il rimpatrio di 70 italiani: “bloccate” in Cina anche tre siciliane

PALERMO –  Sono circa 80 gli italiani fermi a Wuhan ormai da giorni, ma finalmente la situazione sembra essersi sbloccata e da lunedì circa una settantina di loro potrà fare ritorno in patria con un aereo militare. Ma non finisce qui: i passeggeri del volo dovranno infatti essere sottoposti a una quarantena della durata di circa 14 giorni (arco temporale in cui si stima avvenga l’incubazione del coronavirus).

Il luogo preciso che ospiterà i nostri connazionali di ritorno dall’estero non è ancora noto ma si pensa sarà una caserma dentro il complesso della Cecchignola, alla periferia sud di Roma. Tuttavia alcuni italiani hanno autonomamente deciso di rimanere in Cina nonostante sia certo, come ci è stato assicurato anche dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che nessuno è stato contagiato. Tra gli italiani bloccati in Cina figurano anche delle ragazze siciliane.

Chiara Cravotta, originaria di Castellammare del Golfo in provincia di Trapani, frequenta da un anno l’università di Tsingtao, nella provincia di Shandong. Il padre, avendo visto l’aggravarsi della situazione, le aveva comprato un biglietto di ritorno per l’Italia, ma prima di poterlo utilizzare i voli in partenza per il nostro paese sono stati stoppati e la ragazza è rimasta bloccata lì.

Altro appello arriva dai familiari per la 25enne Dalila Adragna, che da quattro mesi ormai si trova a Chengdu, città capoluogo della provincia di Sichuan, a soli mille chilometri da Wuhan.

Risiede poi a Wuhan un’altra studentessa di origine trapanese, la 26enne Laura Tardo, che negli ultimi giorni ha documentato con foto e video, nelle sue Instagram stories, la desolazione della città abbandonata. A riportare la notizia è il Giornale di Sicilia.