PALERMO – Confermata la condanna di Massimo Giletti che, così come la Rai, dovrà risarcire i familiari di Giuseppe Campanella, operaio forestale palermitano vittima di diffamazione.
Era il 15 maggio 2016 quando Giletti, alla trasmissione “L’Arena”, definì Campanella come appartenente all’omonima famiglia mafiosa. Un errore, quello dovuto all’omonimia, che agli occhi suoi e dei parenti non è passato inosservato.
A confermare la commissione, da parte del giornalista, del reato di diffamazione sono stati i giudici della prima sezione civile d’appello di Palermo.
Una volta travolto dalla “bufera” legale, il conduttore televisivo si era scusato pubblicamente per l’errore commesso. Ma è stato comunque citato in giudizio, insieme al direttore di Rai 1 e al responsabile della trasmissione. Tutti gli imputati sono ora chiamati a risarcire la famiglia, rivelatasi interamente incensurata.
“La corte di appello – afferma il legale della famiglia, Salvino Caputo – ha affermato il principio che il conduttore e i vertici della rete televisiva hanno l’obbligo di una rigorosa verifica delle fonti“.