PALERMO – Si sarebbe concluso con una condanna a un anno e mezzo il processo che vede coinvolta una ragazza di 25 anni di Milano poiché accusata di aver spinto una giovane palermitana a commettere atti di autolesionismo.
Le accuse nei confronti della 25enne sono quelle di atti persecutori e violenza privata aggravati, per essersi spacciata per “curatore” nell’ambito della cosiddetta “Blue Whale Challenge”.
A decidere la pena sarebbe stato oggi il Giudice monocratico della nona sezione penale Angela Martone.
La milanese avrebbe contattato la ragazzina, con la complicità di un 16enne di origini russe, attraverso profili social Instagram e Facebook, sostenendo di essere uno dei curatori del gioco. In seguito le avrebbe indicato tutti i gesti da compiere.
La ragazzina è stata costretta, sotto minaccia di morte, ad auto ferirsi sul proprio corpo e a inviarle delle foto come prima delle 50 prove di coraggio.
Fonte immagine Daily Mail