PALERMO – Si è svolta ieri le cerimonia di commemorazione per ricordare la scomparsa dell’ex assessore ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa. Sono passati tre mesi dall’incidente aereo in cui sono rimaste uccise 157 persone, tra cui Tusa.
Presente alla manifestazione anche la moglie, Valeria Patrizia Livigni, rientrata da Roma con una sacchetto pieno di ceneri nere. Si aspettava di ritornare con quel che resta del corpo, ma prima che ciò avvenga è necessario attendere l’esame del Dna.
I familiari delle altre vittime hanno preferito non ricevere quel sacchetto solo simbolico, preferendo aspettare eventuali risvolti giudiziari.
Anche il presidente della Regione Siciliana ha partecipato alla cerimonia, insieme ad altre figure istituzionali. “Sebastiano Tusa era un amico, quasi un fratello, e tutti avevano imparato ad apprezzarlo e a volergli bene. Il mare era la sua vita e, con la consueta ironia dell’intelligenza con la quale accompagnava ogni suo ragionamento, amava ripetermi che le cose più belle non stanno né in cielo né in terra ma negli abissi”, così scrive il governatore siciliano in un commovente e intimo post su Facebook.
Resta la rabbia per non avere una bara su cui piangere. Ciò che è certo è che continuerà a essere ricordato per la sua “nobile esistenza e per l’insegnamento che ha lasciato“.