Cocaina, tritolo e non solo: piantagione con oltre mille piante di marijuana – VIDEO

Cocaina, tritolo e non solo: piantagione con oltre mille piante di marijuana – VIDEO

CEFALÙ – I carabinieri di Cefalù, nel Palermitano, hanno arrestato Tommaso Armilleri, 66enne di San Mauro Castelverde, e Leonardo e Vito Casarrubia, padre e figlio originari di Palermo, rispettivamente di 66 e 30 anni.

I tre sono accusati di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, concorso in furto aggravato di energia elettrica, detenzione illegale di munizioni, di tritolo e di silenziatore per armi da fuoco.

Venerdì scorso, i militari dell’Arma, durante un servizio di contrasto al mercato degli stupefacenti, transitando a San Mauro Castelverde, in contrada Tiberio, hanno notato un insolito via vai da una strada di accesso a un terreno e hanno verificato che tre uomini entravano all’interno di un’abitazione isolata.

I militari hanno scoperto che i tre, all’interno di un magazzino di pertinenza del casolare di Armilleri, avevano allestito una vera e propria piantagione in serra indoor di marijuana, munita di ventilatori, aspiratori, lampade alogene, il tutto predisposto con allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica, così come confermato da una squadra di tecnici verificatori della società E-Distribuzione intervenuti sul posto.

A seguito di una perquisizione, sono stati ritrovati 400 grammi di marijuana, 2 grammi di cocaina, 1.300 piante di marijuana, dell’altezza media di 70 centimetri, 10 aspiratori, 20 ventilatori, 18 lampade alogene.

La droga è stata analizzata per la successiva distruzione a cura della sezione investigazione scientifiche del nucleo investigativo di Palermo.

 

 

 

 

Inoltre, in un magazzino adiacente l’abitazione, dentro un armadio metallico, sono stati trovati altri 150 grammi di tritolo, un silenziatore per arma da fuoco, 18 munizioni calibro 12 e una carabina.

Sul posto quindi è stato richiesto l’intervento degli artificieri antisabotaggio e del nucleo cinofili che ha verificato l’assenza di ulteriore materiale esplosivo.

Quanto trovato è stato sequestrato per i successivi accertamenti.

Gli arrestati, dopo la convalida, sono stati trasferiti nel carcere Antonino Burrafato di Termini Imerese. Armilleri rimane in carcere, mentre per Vito Casarrubia è scattato l’obbligo di dimora nel Comune di Palermo.