PALERMO – Sono iniziati oggi alle 11,30 i funerali di Totò Schillaci, il bomber di Italia ’90 e simbolo del riscatto meridionale nello sport e nella cultura sociale.
Il “ragazzo del Cep” ha segnato il suo gol più bello proprio in questa mattinata, avvolto dal calore dei tifosi accolti a salutarlo e dall’affetto dei familiari.
Ciao Totò
In chiesa circa mille le persone presenti, 800 posti a sedere e 200 in piedi nei transetti, la fetta restante di folla è rimasta fuori. Folla che ha però accolto il loro eroe sotto le note di Notti Magiche e un’infinita ondata di applausi ed emozioni.
“Ciao Totò figlio di Palermo“. Si legge così su uno striscione. Per l’ultimo saluto al bomber di Juve, Inter e Nazionale, hanno partecipato migliaia di palermitani e non solo, sul sagrato della cattedrale di Palermo, ai piedi di una corona di fiori, è sbucato anche un messaggio dai tifosi messinesi: “Addio bomber Totò. Messina ti rende onore”.
Il rito delle esequie di Totò Schillaci è stato officiato da monsignor Filippo Sarullo, parroco della chiesa cattedrale di Palermo, mentre la benedizione delle spoglie è stata impartita dall’arcivescovo Corrado Lorefice.
“Per sempre nel mio cuore”
“Resterà sempre nel mio cuore. Avrei voluto condividere altri momenti con lui, ma non sarà possibile. Ho potuto vivere gli ultimi giorni con lui e ho visto quanto dolore ha provato. Mi manca tantissimo, ma almeno ha smesso di soffrire” dice Nicole Schillaci, terza figlia di Totò.
“Ho bellissimi ricordi d’infanzia – aggiunge – quando veniva a trovarmi a Cernobbio, ero piccolissima. Poi, dopo il matrimonio con Barbara, giustamente è venuto meno ed ero io ad andare a trovarlo, principalmente nel periodo estivo. Vivevamo lontani, non c’è sempre stato, ma era sempre il mio papà. Voleva che noi fratelli, anche se abitiamo distanti, fossimo uniti e c’è riuscito“.
“Per me – ricorda – era una persona normale, certo di cui essere fieri, ma normale, molto gentile, umile e con un grande cuore. Lascia tanti insegnamenti, ad esempio che ogni momento va vissuto pienamente, lui ha sempre lottato tantissimo. Era sempre in movimento, faceva sempre qualcosa, per settembre aveva tutto il calendario pieno di appuntamenti“.
La “macchia” nella bacheca parrocchiale
Mentre il quartiere onorava il suo campione, qualcuno ha pensato di ridurre in frantumi la bacheca degli avvisi parrocchiali.
“Qualcuno – scrivono i membri della Parrocchia San Giovanni Apostolo – imperterrito continua a voler navigare nel mare del non senso della vita. Così mentre allo stadio si fa la fila per onorare il nostro famoso calciatore Totò che ha voluto riscattarsi, qualche idiota ha ridotto in frantumi il vetro della bacheca degli avvisi parrocchiali“.