PALERMO – Dopo l’inchiesta della Procura della Corte dei Conti la vicenda di “Sicily, Women and Cinema” che dovrebbe pubblicizzare la Sicilia, anche con una mostra fotografica, al festival cinematografico di Cannes, potrebbe finire sotto i riflettori della Procura della Repubblica di Palermo.
Sul caso non è stato ancora aperto un fascicolo, ma i pm, coordinati da Maurizio de Lucia, potrebbero decidere di approfondire l’assegnazione diretta della gestione dell’evento alla società lussemburghese Absolute Blue. Un affare per cui la Regione siciliana ha impegnato 3,7 milioni di euro che non è passato attraverso una gara. Circostanza che potrebbe indurre la magistratura ad accertare se ci siano gli estremi del reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, reato previsto dall’art.353 bis del codice penale.
“Attendiamo adesso questi documenti – ha aggiunto il governatore siciliano Schifani – per una valutazione complessiva di carattere tecnico e politico, per verificare se la Regione con questo contratto stipulato abbia acquisito le proprie tutele nei confronti di eventuali inadempienze da parte di questa società. Società sulla quale faremo anche delle verifiche per conoscerne la consistenza patrimoniale. In tutta sincerità si tratta di un fatto che avrei preferito non fosse successo, i siciliani hanno problemi ben più gravi e stringenti rispetto alle polemiche e vogliono essere guidati da un governo che affronti i problemi come ho cercato di fare io in questi primi due mesi, dando non solo sicurezza, ma evitando litigiosità, contrastando il caro biglietti aerei e assicurando un profilo di crescita a una terra in cui l’economia stenta a causa di procedure burocratiche vischiose che sto tentando di velocizzare“.
Schifani è intervenuto anche sulle polemiche relative alla chiusura della storica sede regionale a Roma: “Abbiamo deliberato la dismissione della precedente sede perché l’immobile non era più funzionale, con lo scopo di realizzare un patrimonio finanziario visto che il valore è di circa 5 milioni di euro. Contestualmente abbiamo scelto di ristrutturare, con un costo di 600mila euro, un immobile di proprietà di una società regionale che era in stato di abbandono da anni e che si trova in una posizione strategica vicino ai ministeri e al Senato. Non sarà più dunque una sede di rappresentanza, ma un ufficio operativo della Regione, in cui chi dalla Sicilia va a Roma potrà appoggiarsi. Abbiamo investito su un immobile della Regione che verrà così rivalutato“.
“L’intervento della procura della Corte dei conti sul caso Cannes ci conforta perchè saranno i magistrati ad appurare eventuali irregolarità, ma sotto il profilo politico è compito del presidente della Regione, Renato Schifani, venire in Aula all’Ars e spiegare al Parlamento come vengono spesi i soldi dell’assessorato al Turismo“. Lo dice il deputato del Partito democratico all’Ars Nello Dipasquale che, con gli altri colleghi del gruppo parlamentare, ha firmato una interrogazione per chiedere al governo regionale chiarimenti sul caso.
Dopo la “bufera” di questi giorni e le notizie diffuse dalla stampa per la maxi spesa della Regione siciliana sui costi di promozione per l’evento “Sicily, women and cinema” nell’ambito del festival cinematografico di Cannes, interviene il Codacons Sicilia che ha dato mandato all’avvocato Carmelo Sardella di presentare un esposto alla Procura della Repubblica del Tribunale di Palermo e all’Autorità Nazionale Anticorruzione per fare chiarezza sulla vicenda e perseguire tutte le eventuali responsabilità.
“Apprendiamo con favore l’apertura di un’inchiesta, da noi auspicata, da parte del Procuratore presso la Corte dei Conti, Dott. Pino Zingale, commenta il Presidente Regionale Codacons Sicilia, Giovanni Petrone, ma non basta. I costi esorbitanti dell’edizione 2022, che consideriamo un insulto ai siciliani ed a tutte le emergenze che affliggono la terra di Sicilia, meritano accertamenti rigorosi in tutte le sedi.
Si ritiene opportuno, inoltre, – continua il Codacons – che l’Autorità giudiziaria accerti eventuali profili di danno patrimoniale in capo alle aziende siciliane, escluse dall’affidamento senza, tuttavia, aver partecipato ad alcuna gara di servizi, che sono stati affidati, invece, per il secondo anno ad una società di “Brand activation” con sede nel Lussemburgo: pertanto, il grosso della spesa non sembra essere destinato ad un ritorno per l’economia dell’Isola. Allarma, infine, apprendere dalla stampa che la società lussemburghese destinataria dei cospicui fondi del Piano di sviluppo e coesione, l’Absolute Blue, sarebbe costituita con un sistema di scatole cinesi, in forma anonima, con un capitale di 31.000 euro e con soli tre dipendenti all’attivo“.
Foto di repertorio
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