ITALIA – Grave carenza di personale sanitario e scatta il reintegro dei medici che, durante la pandemia, hanno rifiutato la somministrazione del vaccino contro l’infezione da Covid-19.
È entrato in vigore il 31 ottobre 2022 il decreto legislativo n. 162, in materia di obblighi di vaccinazione anti SARS-COV-2, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 255. La norma, modificando il decreto legge n. 44 del 2021, anticipa dal 31 dicembre all’1 novembre 2022 la scadenza dell’obbligo vaccinale per il personale che svolge le professioni sanitarie e per i lavoratori impiegati in strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie. Con lo stesso provvedimento si elimina la misura della sospensione dall’esercizio della professione proprio in virtù della carenza di personale.
Nuovo governo, nuove regole. Ma anche nuove polemiche. Decreto necessario o segnale politico sulla direzione dell’esecutivo Meloni in tema di vaccinazioni e pandemia? La questione diventa inevitabilmente ideologica e solleva le perplessità degli osservatori e le associazioni delle categorie coinvolte su differenti livelli. Sanitario, sul rischio per la salute del personale e dei pazienti ma anche di rispetto delle regole.
Orazio Schillaci, Ministro della Salute, con una nota è intervenuto sul progressivo ritorno alla normalità: “In base alle indicazioni prevalenti in ambito medico e scientifico, si procederà alla sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi alla diffusione dell’epidemia, ai ricoveri e ai decessi, che sarà ora reso noto con cadenza settimanale, fatta salva la possibilità per le autorità competenti di acquisire in qualsiasi momento le informazioni necessarie al controllo della situazione e all’adozione dei provvedimenti del caso.
Per quanto riguarda – continua Schillaci – il personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale e l’annullamento delle multe previste dal dl 44/21, in vista della scadenza al prossimo 31 dicembre delle disposizioni in vigore e della preoccupante carenza di personale medico e sanitario segnalata dai responsabili delle strutture sanitarie e territoriali, è in via di definizione un provvedimento che consentirà il reintegro in servizio del suddetto personale prima del termine di scadenza della sospensione“.
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