PALERMO – Bruciata a Palermo l’auto di famiglia della giornalista Rossella Puccio. La polizia sta indagando sull’accaduto, che sembra essere stato un atto di intimidazione mirato alla cronista, la quale collabora con diverse testate giornalistiche.
La solidarietà del sindaco Lagalla
“Esprimo solidarietà e vicinanza nei confronti della cronista Rossella Puccio, con l’auspicio che le indagini possano fare luce sull’intimidazione e identificare gli autori di questo gesto che condanno con fermezza“, lo dichiara il sindaco Roberto Lagalla.
Altri episodi intimidatori ai danni della cronista
Non si tratta della prima volta in cui la collega diventa oggetto di attacchi: infatti, lo scorso Ferragosto, mentre si trovava sulla spiaggia di Barcarello per documentare un intervento dei carabinieri su una tendopoli abusiva, è stata aggredita da numerose persone, tra cui alcune donne, che l’hanno colpita con calci e pugni. Sette degli aggressori che sono stati identificati e rinviati a giudizio; per il processo la giornalista è assistita dall’avvocato Serena Romano, con il sostegno dell’associazione Ossigeno per l’informazione e l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia.
Da notare che circa dieci anni fa, la stessa auto ora bruciata era stata vandalizzata con il taglio delle ruote. L’ultima intimidazione è avvenuta nel quartiere di Sferracavallo, dove le telecamere di sorveglianza hanno ripreso un uomo che si avvicinava alla Kia Picanto della giornalista, versandoci sopra il contenuto di una bottiglia e incendiandola.
In foto l’auto bruciata